La sconfitta col Sassuolo, un 3-0 che incide pesantemente sul cammino dell’Atalanta, ha generato un’analisi impietosa e profondamente introspettiva da parte di Ivan Juric.
L’allenatore, consapevole del peso della responsabilità, ha assunto senza riserve il ruolo di capro espiatorio, sottolineando come la mancata adeguatezza della prestazione sia una diretta conseguenza di una preparazione insufficiente e di una comunicazione inefficace verso i suoi giocatori.
Oltre alla sconfitta, ciò che turba profondamente Juric è il divario emotivo e prestazionale tra la performance grintosa e carica di entusiasmo mostrata contro il Marsiglia in Champions League e la debacle di Sassuolo.
Non si tratta semplicemente di un calo di forma, ma di una frattura nell’atteggiamento e nell’intensità che caratterizzava la squadra europea.
Il tecnico croato ha percepito un crollo, un’inversione di rotta che mina la fiducia e la capacità di competere a livelli elevati.
Juric riconosce una difficoltà intrinseca nel comprendere le ragioni di tale disparità.
La Champions League, con la sua aura di sfida e l’adrenalina che ne deriva, sembra generare una risposta emotiva e fisica che non si traduce in maniera equivalente nel contesto del campionato.
L’energia sprigionata in Europa non si manifesta con la stessa potenza, lasciando la squadra priva di quel carburante necessario per affrontare le insidie della Serie A.
La partita col Sassuolo ha rivelato anche una carenza di adattamento tattico.
La squadra non è riuscita a interpretare correttamente le dinamiche di gioco, mancando di quel dinamismo e velocità di manovra che avrebbero potuto mettere in difficoltà una difesa compatta come quella neroverde.
Juric evidenzia la necessità di una maggiore fluidità e intelligenza nel movimento della palla, per spezzare i blocchi difensivi e creare opportunità da gol.
L’assenza di reti, con soli tre gol segnati nelle ultime sei partite, aggrava ulteriormente la situazione.
Pur riconoscendo l’impegno e il contributo di Krstovic, l’allenatore non può nascondere la sua preoccupazione per la sterilità offensiva.
Scamacca, pur impegnato, non è riuscito a concretizzare le sue occasioni.
Questa mancanza di concretezza si riflette sull’intero sistema di gioco, rendendo la squadra vulnerabile e incapace di ribaltare le partite.
Nonostante le voci su un possibile cambio in panchina, Juric si mostra sereno e concentrato sulla ricerca di soluzioni.
Pur consapevole delle legittime contestazioni dei tifosi, espresse attraverso i cori a fine partita, apprezza la loro passione e il loro sostegno, pur auspicando una reazione più positiva in campo.
La sfida ora è quella di riaccendere la scintilla, di ritrovare l’identità e la grinta che hanno contraddistinto l’Atalanta in questa stagione, lavorando duramente per onorare la maglia e riconquistare la fiducia dei suoi tifosi.
Il percorso è arduo, ma la speranza di un riscatto non è ancora spenta.







