L’Università degli Studi di Bergamo si distingue nell’arena della ricerca scientifica italiana, assicurandosi un finanziamento significativo di tre milioni di euro attraverso il Bando FIS 3 (Fondo Italiano per la Scienza) 2024-2025, promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
Questo successo riflette la crescente rilevanza e la qualità della ricerca umanistica e sociale condotta nell’Ateneo bergamasco, proiettandola in un contesto internazionale sempre più competitivo.
Due progetti distinti, entrambi con un impatto potenziale considerevole, hanno ottenuto l’ambito finanziamento, collocandosi nel macrosettore SH (Social Sciences and Humanities).
Il primo, guidato dal professor Riccardo Rao, si intitola ‘The Crisis of Late-medieval Animal Welfare and Society’ e riceve un contributo di 1.881.600 euro.
L’indagine, di natura profondamente interdisciplinare, trascende le tradizionali narrazioni storiche per esplorare la complessa evoluzione del rapporto tra uomo e animale nel tardo medioevo (XII-XV secolo).
Attraverso la convergenza di analisi archivistiche, metodologie archeologiche e avanzate tecniche genetiche, il progetto mira a ricostruire una cartografia inedita delle trasformazioni che hanno investito il mondo animale.
Non si tratta semplicemente di documentare il peggioramento delle condizioni di vita degli animali, ma di analizzare le dinamiche di selezione genetica, l’impatto delle epidemie (epizooctie) e le ondate di estinzione che hanno modellato la biodiversità dell’epoca.
L’ambizione è quella di offrire una comprensione più profonda delle cause alla base di tali cambiamenti, con implicazioni significative per la conservazione della fauna selvatica e per lo sviluppo di strategie di gestione del patrimonio naturale, rendendo disponibili dati cruciali a enti parco e istituzioni.
Il progetto si pone quindi come un esempio virtuoso di ricerca orientata a generare conoscenza applicabile a sfide contemporanee.
Il secondo progetto finanziato, ‘Jihadism Archives: Visual and Intermedia Strategies Against Radicalization’, guidato dal professor Giuseppe Previtali, si aggiudica un contributo di 1.165.605 euro, e si focalizza su una tematica di stringente attualità: il fenomeno del jihadismo.
L’approccio adottato si distingue per la sua natura transdisciplinare, che integra competenze provenienti da diverse aree del sapere, dalla cultura visuale agli studi di area, per analizzare fonti documentali originali e inedite.
L’obiettivo primario è quello di superare le interpretazioni superficiali del fenomeno, indagandone le radici ideologiche, le strategie di comunicazione e i meccanismi di reclutamento.
Il progetto ambisce a fornire strumenti concettuali e metodologici per lo sviluppo di efficaci strategie di contro-radicalizzazione e de-radicalizzazione, destinate a contesti socio-educativi e a programmi di prevenzione della violenza.
In un’epoca segnata da crescenti tensioni globali e dalla proliferazione di contenuti estremisti online, questa ricerca si configura come un contributo fondamentale per promuovere la comprensione, il dialogo e la coesione sociale.
Il Rettore Sergio Cavalieri ha sottolineato come questi successi consolidino la reputazione dell’Ateneo bergamasco come centro di eccellenza nella ricerca di base, testimoniando la capacità dei suoi studiosi di competere con successo in programmi altamente selettivi e di contribuire in modo significativo all’avanzamento della conoscenza nelle scienze sociali e umanistiche, con un impatto tangibile sulla società.







