L’Evoluzione del Capitalismo degli Stakeholder: Società Benefit, B Corp e il Futuro dell’Impresa ResponsabileUn’analisi approfondita sul panorama delle imprese orientate all’impatto, focalizzata sulle Società Benefit e le B Corp, ha recentemente animato un confronto promosso dall’Università degli Studi di Bergamo, in collaborazione con il Centro Cyfe – Center for Young and Family Enterprise.
L’iniziativa, guidata da Cristina Bettinelli, ha offerto una piattaforma per esplorare le dinamiche, le sfide e le prospettive future di un modello economico in rapida trasformazione.
Il dibattito ha superato la semplice definizione delle due forme giuridiche – la Società Benefit, che integra finalità di beneficio comune nel proprio statuto, e le B Corp, aziende certificate in base a standard rigorosi definiti da B Lab – per addentrarsi nelle motivazioni che spingono le imprese a intraprendere questo percorso di cambiamento.
Si è discusso di come il crescente riconoscimento dell’interdipendenza tra successo economico, benessere sociale e tutela ambientale stia ridefinendo il ruolo dell’impresa nella società.
Un elemento centrale dell’evento è stata la presentazione di due studi accademici, frutto di un’indagine a livello globale e un’analisi specifica del contesto italiano.
La ricerca globale, che ha esaminato un campione di oltre 5.296 B Corp dislocate in 50 paesi, ha rivelato pattern significativi sulla longevità e la resilienza all’interno del movimento B Corp.
L’adesione, infatti, si dimostra più duratura quando l’allineamento valoriale con i principi di responsabilità sociale e ambientale è autentico e profondamente radicato nella cultura aziendale.
Altrettanto cruciale si è rivelato l’adozione di modelli organizzativi ibridi, capaci di conciliare obiettivi economici con finalità non lucrative, e un investimento costante e coerente in pratiche sostenibili, con particolare attenzione al capitale umano e alla governance.
Il contesto istituzionale, caratterizzato da una crescente enfasi sull’imprenditorialità responsabile e sulla trasparenza del mercato, si è rivelato un fattore abilitante per la crescita e la sostenibilità del movimento.
L’analisi del caso italiano, incentrata su 360 imprese B Corp, ha ulteriormente chiarito che la certificazione non è un mero esercizio di marketing o una “vetrina” di responsabilità, bensì un percorso di profondo cambiamento strategico e operativo.
Le aziende del movimento B Corp percepiscono il marchio non come un semplice strumento promozionale, ma come la naturale conseguenza di un impegno reale e continuativo verso il miglioramento delle proprie performance sociali e ambientali.
Si tratta di un investimento in lungo termine, dove l’impatto generato assume una priorità assoluta rispetto alla comunicazione esterna.
Questa distinzione sottolinea una maturazione del concetto di “responsabilità sociale d’impresa”, che si allontana da pratiche superficiali e si orienta verso un’integrazione profonda e misurabile dei principi di sostenibilità in tutte le aree aziendali.
Il dibattito ha inoltre evidenziato come, in un contesto economico globale sempre più complesso e interconnesso, la capacità di un’impresa di creare valore condiviso – beneficiando non solo gli azionisti, ma anche i dipendenti, i fornitori, i clienti e la comunità in cui opera – diventi un fattore chiave di successo e di resilienza.






