CGIL Lombardia: mobilitazione diffusa per la pace e i diritti umani

0
8

Il 3 ottobre, la mobilitazione indetta dalla CGIL in Lombardia si configura come una risposta sentita e articolata agli eventi che hanno visto protagonisti la Flottilla e le forze israeliane, trascendendo la mera adesione a uno sciopero generale.

La giornata di protesta, costellata da quindici iniziative distribuite strategicamente sul territorio regionale, rappresenta un atto di denuncia e un monito a difesa dei valori fondanti della convivenza civile e del diritto internazionale.

Il fulcro della mobilitazione è Milano, dove un corteo, con partenza da Porta Venezia alle ore 9:00, si dirigerà verso il Politecnico, in Piazza Leonardo da Vinci, creando un flusso simbolico di contestazione che attraversa il cuore della città.

Parallelamente, si sviluppano nuclei di protesta in altre realtà urbane: Como, con un presidio in Piazza Cavour alle ore 10:00, Lecco, dove il ritrovo anticipato in Piazza Diaz crea un punto di aggregazione sul ramo orientale del Lago, e Crema, con un corteo che, partendo da Piazza Duomo, raggiungerà Piazza Garibaldi.
A Monza, la mobilitazione si snoderà da Piazza Castello all’Arengario di Piazza Roma, segnando il territorio con un atto di dissenso.

L’azione sindacale si estende poi a Brescia, con un presidio a Largo Formentone, e Bergamo, con una manifestazione in Piazza Matteotti.

Un appuntamento serale, a Lodi, in Corso Umberto, davanti alla Prefettura, testimonia la volontà di mantenere viva l’attenzione sulla questione.
Mantova, con un presidio in Piazza Gramsci alle ore 15:00, e Pavia, con un ritrovo anticipato alle 7:30 in Piazza della Stazione, estendono ulteriormente la rete di mobilitazione.
A Sondrio, un presidio davanti alla Prefettura alle ore 10:30, e a Legnano (Milano), un concentramento in Piazza San Magno, mirano a coinvolgere le comunità locali.

Infine, la Valcamonica, con una manifestazione a Breno (Brescia), evoca la memoria delle lotte per la terra e la giustizia sociale.
La CGIL Lombardia sottolinea che questa giornata di sciopero non è una mera azione sindacale, bensì un atto di affermazione dei principi di libertà, sicurezza, pace internazionale e solidarietà.

Il sindacato denuncia con forza come atti di violenza e di guerra, perpetrati contro popolazioni indifese, mettano a repentaglio questi valori imprescindibili.

La mobilitazione si pone, dunque, come un appello a un mondo più giusto, pacifico e rispettoso dei diritti umani, un monito contro ogni forma di oppressione e di ingiustizia, un invito alla responsabilità collettiva per la costruzione di un futuro di convivenza e di rispetto reciproco.

La scelta di dislocare le manifestazioni in diverse aree regionali, con orari variabili, mira a massimizzare la partecipazione e a rendere visibile la preoccupazione diffusa per le implicazioni umanitarie e geopolitiche dell’evento.