lunedì 29 Dicembre 2025

Finanziamenti Hamas: 9 Arresti e Perquisizioni in Lombardia

L’inchiesta della Procura di Genova, focalizzata sui canali di finanziamento ad Hamas, ha visto un’intensificazione delle indagini con l’esecuzione di 17 perquisizioni dislocate in diverse località italiane, in particolare Lombardia.
L’operazione, che ha portato agli arresti di nove persone, mira a disarticolare una rete complessa che facilitava il trasferimento di risorse finanziarie verso il Medio Oriente e, in ultima analisi, verso la Palestina.

Al centro dell’indagine figurano due associazioni, “La Cupola d’Oro” con sede a Milano, in via Venini, e “La Palma”, situata a Bergamo.

Queste entità, secondo le accuse, avrebbero operato come nodi cruciali nel sistema di finanziamento, fungendo da intermediari per l’occultamento dell’origine dei fondi e la loro destinazione finale.

L’attività investigativa si è estesa anche a Monza e al Lodigiano, rivelando un’organizzazione ramificata e articolata.

Un elemento particolarmente significativo emerso durante le perquisizioni è stato il ritrovamento, nell’abitazione di uno studente a Sant’Angelo Lodigiano, di tre computer nascosti in un intercapedine muraria.
Questi dispositivi, giudicati “interessanti” dagli inquirenti, potrebbero contenere dati cruciali per ricostruire il flusso dei finanziamenti e identificare ulteriori responsabili.
Le intercettazioni telefoniche e telematiche hanno rivelato un clima di crescente apprensione all’interno del gruppo, soprattutto in seguito all’arresto in Olanda di Abu Rashad, figura di spicco nella raccolta di fondi per Hamas in Europa.
Mohammed Hannoun e Abu Falastine, due protagonisti dell’inchiesta, hanno espresso la necessità di eliminare tracce digitali dalla sede milanese de “La Cupola d’Oro”, nella frenesia di cancellare file contenenti informazioni compromettenti.
Falastine, in particolare, ha ammesso di aver proceduto alla distruzione dei dati, ma di aver conservato una copia su un hard disk affidato a una persona di fiducia, dimostrando una consapevolezza dei rischi legati alla conservazione delle prove.
L’azione di cancellazione, motivata dalla paura di essere scoperti, evidenzia il tentativo di occultare la natura illecita delle attività svolte.
La Procura di Genova, con questa complessa operazione, mira a svelare la struttura di questa rete finanziaria, a individuare i responsabili, a comprendere l’entità delle risorse trasferite e a collegare i finanziamenti alle attività terroristiche di Hamas, sottolineando la complessità e la transnazionalità di questo tipo di crimini.

L’indagine si configura come un tassello importante nella lotta al finanziamento del terrorismo internazionale.

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