domenica 21 Dicembre 2025

Lombardia, 2025: Qualità dell’aria in miglioramento, ma con aree critiche

Nel 2025, la Lombardia continua a registrare segnali incoraggianti nel monitoraggio della qualità dell’aria, come evidenziato dai dati raccolti dall’ARPA tra il 1° gennaio e il 18 dicembre.
Nonostante il quadro generale positivo, emergono peculiarità territoriali che richiedono un’analisi più approfondita e azioni mirate.
Il parametro PM10, indicatore chiave dell’inquinamento da particolato fine, si conferma in linea con il limite annuale di 40 microgrammi per metro cubo in tutte le province lombarde.
Tuttavia, il numero di giornate di “superamento” – quelle in cui la concentrazione si avvicina al limite consentito – resta problematico.

Città come Milano (64 giorni), Lodi (47), Monza (46) e Cremona (44) mostrano un’incidenza elevata, indicando la necessità di interventi specifici per ridurre le emissioni localizzate.

Al contrario, province come Varese (3 superamenti), Como (8) e Sondrio (13) si distinguono per una migliore performance, suggerendo modelli virtuosi da replicare su scala regionale.
La situazione di Mantova (34) e Pavia (33) rimane leggermente al di sopra della media, richiedendo attenzione.

Per quanto riguarda il PM2.5, considerato ancora più dannoso per la salute umana a causa della sua capacità di penetrare in profondità nel sistema respiratorio, il rispetto dei limiti è stato generalizzato, con l’unica eccezione della centralina di Soresina (Cremona), dove si è osservato un peggioramento rispetto ai dati del 2024.

Questo episodio sottolinea l’importanza di un monitoraggio continuo e di una valutazione puntuale delle fonti di emissione a livello locale.

Il biossido di azoto (NO2), prodotto principalmente dalla combustione di carburanti fossili, ha superato il limite di 40 microgrammi per metro cubo solamente in una stazione di monitoraggio, a Cinisello Balsamo, con un valore di 41.
Sebbene questo dato sia relativamente contenuto, l’attenzione alla riduzione delle emissioni di NO2 rimane fondamentale per la tutela della salute pubblica.

Il quadro più critico riguarda l’ozono (O3), un inquinante secondario che si forma attraverso reazioni chimiche complesse in presenza di luce solare e precursori come ossidi di azoto e composti organici volatili.

I livelli di ozono continuano a superare i limiti normativi in modo esteso, influenzati da fattori meteorologici e dalla preesistenza di altri inquinanti.
L’ARPA Lombardia sottolinea che il trend positivo osservato finora deve essere consolidato nel tempo.
L’entrata in vigore della direttiva europea 2024/2881, con i suoi obiettivi di qualità dell’aria più stringenti, e le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che fissano limiti ancora più severi, impongono un impegno costante e un rafforzamento delle politiche di controllo dell’inquinamento atmosferico.
Questo include una combinazione di misure strutturali, come la promozione di trasporti pubblici efficienti, la riqualificazione energetica degli edifici e l’incentivazione all’uso di energie rinnovabili, e azioni operative, come la gestione del traffico urbano e la sensibilizzazione dei cittadini.

La sfida futura consiste nel tradurre questi obiettivi ambiziosi in risultati concreti e duraturi, garantendo un ambiente più sano e vivibile per tutti i cittadini lombardi.

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