Milano, fulcro economico e metropoli pulsante del Nord Italia, si presenta con un paradosso sgradevole: pur vantando una ricchezza pro capite elevata e un dinamismo nel settore dei servizi e degli affari che la proietta tra le città più attrattive, si attesta come penultima nella classifica della Qualità della Vita de “Il Sole 24 Ore”.
Un’analisi che, giunta alla sua 36esima edizione, offre una fotografia complessa e articolata del benessere distribuito sui territori italiani, evidenziando come la prosperità economica non si traduca automaticamente in una maggiore qualità della vita percepita dai cittadini.
La classifica, che ha debuttato nel 1990, non si limita a considerare indicatori economici, ma abbraccia un ventaglio di parametri cruciali come l’efficienza del sistema sanitario, l’istruzione, la sicurezza, l’ambiente, il lavoro, il tempo libero, la demografia, la cultura e i servizi sociali.
Questi elementi, intrecciati e interdipendenti, definiscono il tessuto connettivo del benessere collettivo, riflettendo la capacità di un territorio a garantire opportunità e a rispondere alle esigenze dei suoi abitanti.
Il risultato odierno colloca Milano all’ottavo posto, un avanzamento di quattro posizioni rispetto all’anno precedente, ma sufficiente a celare le criticità strutturali che la affliggono.
La leadership è saldamente nelle mani di Trento, che ha soppiantato Bergamo, campione nel 2024, ora al quinto posto.
Un quadro variegato emerge anche dalla performance delle province lombarde: Cremona, Lecco e Monza Brianza subiscono un arretramento significativo, mentre Sondrio riesce a recuperare terreno.
Le altre province lombarde, in varia misura, mostrano un calo nella percezione della qualità della vita.
Brescia, riconosciuta come la città più sostenibile d’Italia, non riesce a compensare con il suo primato, attestandosi in una posizione intermedia.
La posizione di Milano, pur migliorando, solleva interrogativi importanti.
Sebbene la sua forza economica continui ad attrarre talenti e investimenti, la percezione di sicurezza e l’efficienza dei servizi essenziali rimangono aree di miglioramento urgente.
La classifica del “Sole 24 Ore” non è un mero esercizio statistico, ma un campanello d’allarme che invita a una riflessione profonda sulle politiche urbane e territoriali, spingendo verso un modello di sviluppo più equilibrato e inclusivo, capace di tradurre la crescita economica in un effettivo aumento del benessere per tutti i cittadini.
La sfida per Milano, e per l’intera Lombardia, è dunque quella di colmare il divario tra prosperità e qualità della vita, garantendo un futuro sostenibile e prospero per le generazioni a venire.







