sabato 22 Novembre 2025

Omicidio Pamela Genini: indagine sulle violenze e l’omessa denuncia

La Procura di Milano ha avviato un’approfondita indagine, culminata oggi con l’inizio delle audizioni di testimoni, per fare luce sulla tragica scomparsa di Pamela Genini, la giovane donna di 29 anni assassinata con efferatezza nella sua abitazione.
L’omicidio, perpetrato da Gianluca Soncin, 52 anni, rappresenta il tragico epilogo di un rapporto segnato da un crescendo di violenza psicologica e fisica protrattosi per un anno e mezzo, un periodo che gli investigatori intendono ricostruire meticolosamente.
Le testimonianze raccolte, sotto la direzione dell’aggiunta Letizia Mannella e della procuratrice Alessia Menegazzo, mirano a delineare il profilo di un aggressore ossessivo e manipolatore, capace di alternare momenti di apparente calma a raffiche di violenza inaudita.
L’indagine non si limita all’analisi degli eventi immediatamente precedenti l’omicidio, ma si estende a ricostruire la dinamica relazionale tra Genini e Soncin, focalizzandosi sui meccanismi di controllo e sottomissione utilizzati dall’uomo per isolare la vittima e impedire che intraprendesse una via di fuga.

L’approfondimento si concentra sull’analisi di una serie di episodi, documentati da fonti diverse, che testimoniano l’escalation di violenza: minacce di morte rivolte sia alla vittima che alla madre, aggressioni fisiche, tentativi di accoltellamento e un episodio particolarmente grave verificatosi durante una vacanza all’Isola d’Elba, dove, secondo quanto riferito da un ex fidanzato e amico, Soncin avrebbe tentato di gettare la giovane dal balcone.

Parallelamente alle audizioni, gli inquirenti stanno vagliando tabulati telefonici e tracciando la vita privata e gli affari di Soncin, al fine di comprendere le motivazioni profonde alla base del suo comportamento.
Particolare attenzione è rivolta al pestaggio subito da Pamela a Cervia, nel settembre 2024, e alla successiva visita al pronto soccorso dell’ospedale di Seriate (Bergamo), dove la giovane, pur lamentando un dito rotto e riferendo violenze subite, non presentò denuncia.
L’omessa denuncia solleva interrogativi cruciali riguardanti le possibili lacune nel sistema di protezione delle vittime di violenza.

La Procura di Bergamo ha avviato un’indagine, separata ma connessa, per accertare se siano state disattese procedure di allerta, come l’attivazione del “codice rosso” o l’avvio di un’inchiesta a carico di Soncin. Questa indagine, attualmente priva di ipotesi di reato specifiche e indagati, si focalizza sull’efficacia del coordinamento tra le istituzioni territoriali – in questo caso tra Bergamo e Ravenna – nella gestione dei casi di violenza domestica.

L’obiettivo è identificare eventuali criticità procedurali che possano aver contribuito all’esito tragico.

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