La comunità di Strozza, e l’intera Valle Brembana, si è stretta in un lutto profondo con l’arrivo, da Milano, del feretro di Pamela Genini.
La giovane donna, strappata alla vita a soli ventinove anni, ha raggiunto la dimora del commiato, Villa d’Almè, portando con sé il peso di una tragedia che ha scosso l’intera regione.
Gianluca Soncin, il compagno accusato di aver posto fine alla sua esistenza, ha lasciato un vuoto incolmabile, un’ombra dolorosa che si proietta sulla serenità di un territorio legato ai valori della famiglia e della tradizione.
L’arrivo del corpo di Pamela, preceduto da un silenzio carico di emozione, ha segnato un momento di raccoglimento.
La madre, Una, e la nonna materna hanno espresso il loro dolore in un intimo rituale di preghiera, accompagnate dal parroco, don Raffaele Cuminetti.
La figura del sacerdote, custode della fede e consolatore delle anime sofferenti, si è fatta punto di riferimento in un momento di profonda angoscia collettiva.
La camera ardente, luogo di memoria e di cordoglio, si è aperta nel pomeriggio alla cittadinanza, offrendo a chiunque desiderasse un’ultima possibilità di salutare Pamela.
Un gesto di partecipazione sentita, un modo per condividere il dolore della famiglia e per esprimere vicinanza in un istante di così grande sofferenza.
Il funerale, previsto per venerdì alle dieci e trenta nella parrocchia di Strozza, rappresenterà un ulteriore momento di raccoglimento e di commozione.
Sarà l’occasione per celebrare la vita di Pamela, per ricordare la sua giovane età e per onorare la sua memoria, restituendole, simbolicamente, alla comunità che l’ha cresciuta.
Un addio solenne, che segnerà la fine di una storia spezzata troppo presto e che lascerà un segno indelebile nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta.
La tragedia di Pamela Genini solleva, inoltre, interrogativi dolorosi sulla violenza di genere, sul fragile equilibrio delle relazioni e sulla necessità di una maggiore attenzione verso i segnali di pericolo, per prevenire che simili drammi si ripetano.
È un monito per la società intera, un invito alla riflessione e all’impegno per costruire un futuro in cui la sicurezza e la dignità di ogni persona siano inviolabili.







