sabato 22 Novembre 2025

Violenza a Bergamo-Como: 16 Daspo dopo scontri in autostrada

Il recente episodio di violenza calcistica verificatosi in area di servizio Somaglia Est, lungo l’autostrada A1, ha portato alla pronuncia di 16 Daspo nei confronti di ultras dell’Atalanta Bergamasca Calcio, da parte del Questore Pio Russo.

Questo intervento, inserito in un quadro più ampio di gestione della sicurezza negli eventi sportivi, mira a contrastare la pericolosità sociale associata a comportamenti violenti in contesti di manifestazioni calcistiche, tutelando l’ordine pubblico e l’incolumità delle persone.
L’azione conseguente all’evento è frutto di un’indagine complessa, condotta congiuntamente dalla Digos di Lodi, dalla Sottosezione Polizia Stradale di Guardamiglio e dalla Digos di Bergamo, che ha permesso di ricostruire la dinamica degli scontri.
Le indagini hanno rivelato che un gruppo di circa duecento tifosi atalantini ha aggredito un numero inferiore di sostenitori del Como, transitanti nell’area di sosta, utilizzando armi improvvisate come spranghe, bottiglie in vetro e fumogeni.

L’escalation ha portato all’invasione della carreggiata autostradale, causando gravi disagi alla circolazione e mettendo a rischio la sicurezza di tutti gli utenti della strada.
Elementi cruciali per la ricostruzione degli eventi sono state le testimonianze dei conducenti degli autobus coinvolti, che hanno fornito dettagli essenziali per l’identificazione dei responsabili.

I Daspo emessi, oltre alla denuncia per i reati di rissa, lesioni personali, danneggiamento e porto di oggetti atti ad offendere, rappresentano uno strumento di prevenzione volto a limitare la capacità di questi soggetti di partecipare a manifestazioni sportive, sia in trasferta che in casa.
La gravità dei fatti ha determinato una differenziazione nella durata delle misure restrittive: 12 ultras riceveranno un Daspo di un anno, mentre 4 individui saranno soggetti a un divieto più severo, della durata di 5 anni.
Il provvedimento non si limita alla preclusione dell’accesso agli impianti sportivi, ma estende il divieto a tutte le aree adiacenti, inclusi percorsi stradali, ferrovie, aeroporti e aree di servizio, luoghi che potrebbero essere frequentati da persone che partecipano o assistono a manifestazioni sportive.
Questo approccio olistico sottolinea l’impegno delle autorità a prevenire la diffusione della cultura del tifo violento e a garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
La vicenda solleva, inoltre, interrogativi sulla necessità di rafforzare i controlli e le misure di prevenzione, non solo durante gli eventi sportivi, ma anche nei luoghi di transito e di sosta, al fine di contrastare efficacemente i fenomeni di violenza legati al calcio.

L’episodio evidenzia, infine, la complessità della gestione della sicurezza negli eventi sportivi, richiedendo una collaborazione sinergica tra forze dell’ordine, società calcistiche e istituzioni.

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