Balocco arrestata: svolta nell’inchiesta Leonessa, frodi fiscali e fuga

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L’arresto di Antonella Balocco, sessantenne, segna un capitolo significativo nell’inchiesta “Leonessa”, un’indagine complessa e di ampio respiro condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, che ha portato alla luce un sofisticato sistema di elusione fiscale orchestrato dal cosiddetto “sistema Marchese”.
La figura di Balocco, identificata come una pedina chiave in questa rete criminale, assume un’importanza cruciale, non solo per la sua posizione all’interno dell’organizzazione, ma anche per il ruolo che ha ricoperto nel perpetrare frodi che hanno privato lo Stato di ingenti risorse.
La sua sparizione nel 2024, sfuggendo agli arresti domiciliari, aveva destato notevole preoccupazione tra gli inquirenti, alimentando l’ipotesi di un supporto logistico esterno volto a ostacolare l’inchiesta.
La sua recente cattura, avvenuta in un appartamento situato a Rivoli, nel territorio torinese, rivela una rete di complicità che va oltre la mera associazione per delinquere, suggerendo un tessuto di relazioni opache e un livello di organizzazione che si estende a diverse aree geografiche.
La presenza di un’altra donna, complice nel nascondiglio, apre ulteriori piste investigative volte a identificare altri soggetti coinvolti nel piano di fuga.

L’organizzazione a cui Balocco apparteneva aveva sviluppato un meccanismo fraudolento di elevata ingegnosità, basato sulla creazione di crediti fittizi e sull’utilizzo di compensazioni inesistenti.
Tale sistema non solo aggirava le normative fiscali, ma ne minava i principi fondamentali, creando una distorsione della concorrenza e un danno erariale considerevole.

L’utilizzo di operazioni finanziarie complesse e l’interposizione di società di comodo rendevano più difficile tracciare i flussi di denaro e individuare i responsabili.
L’irruzione dei carabinieri del nucleo investigativo di Torino, a seguito di un’accurata attività di appostamento e indagine, ha permesso di localizzare Balocco e sottoporla a fermo.
Il tentativo di fornire false generalità e l’opposizione all’arresto, comportamenti che denotano una volontà di ostacolare le indagini, hanno portato alla denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, aggiungendosi ai capi d’imputazione già contestati.
L’imminente esecuzione della condanna definitiva, che prevede una pena di undici anni e nove mesi di reclusione per reati gravissimi come associazione a delinquere, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, indebita compensazione e bancarotta fraudolenta aggravata, rappresenta un importante risultato per la giustizia, ma solleva anche interrogativi sulla complessità del sistema criminale che ha permesso la proliferazione di tali attività illecite.
L’inchiesta “Leonessa”, con l’arresto di Balocco e la possibile individuazione di altri complici, si preannuncia un’operazione cruciale per smantellare un’organizzazione strutturata e pericolosa, volta a danneggiare l’erario e a compromettere l’equità del sistema fiscale.