Brescia, perquisizioni e Daspo: indagini su attivisti pro Palestina

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L’inchiesta in corso a Brescia, scaturita dagli incidenti verificatisi durante il corteo “Pro Palestina” del lunedì precedente, ha portato all’esecuzione di perquisizioni domiciliari e indagini nei confronti di un gruppo di circa dieci individui attivi in contesti sociali e politici di opposizione.

Le operazioni, disposte dalla Procura della Repubblica di Brescia, hanno coinvolto figure identificate come parte del panorama antagonista locale, con accuse che spaziano dalle lesioni personali alla resistenza a pubblico ufficiale, passando per reati connessi alla violazione delle norme sull’ordine pubblico.
Il Questore, in seguito alle indagini, ha emesso una serie di provvedimenti restrittivi, tra cui l’applicazione del “Decreto Sicurezza” (Daspo) e l’obbligo di lasciare il territorio comunale, misure volte a limitare la possibilità di ulteriori comportamenti considerati pericolosi per la sicurezza pubblica.
L’età dei soggetti coinvolti esclude la presenza di minorenni.
La vicenda ha suscitato un’immediata reazione da parte di Potere al Popolo Brescia, che ha rilasciato un comunicato di forte sostegno verso i perquisiti, definendo l’azione delle autorità come un tentativo di intimidazione nei confronti di attivisti impegnati nella denuncia del genocidio in corso a Gaza.
Il comunicato sottolinea il carattere invasivo delle perquisizioni, avvenute nelle prime ore del mattino e che hanno coinvolto intere famiglie, senza portare al ritrovamento di elementi compromettenti.
L’organizzazione esprime preoccupazione per le conseguenze legali che potrebbero derivare, come l’applicazione di Daspo e la presentazione di denunce, evidenziando la percezione di un’azione repressiva mirata a soffocare il dissenso e a limitare la libertà di espressione e di manifestazione.

La vicenda solleva interrogativi più ampi relativi alla gestione delle proteste, alla legittimità dell’uso della forza da parte delle autorità e all’impatto di tali misure sulla partecipazione democratica e sul diritto di critica sociale.
L’evento si inserisce in un contesto nazionale caratterizzato da crescenti tensioni tra manifestanti e forze dell’ordine, e dalla polarizzazione del dibattito pubblico su temi come la sicurezza, l’immigrazione e i conflitti internazionali.