Franco Castrezzati: una vita per i diritti, un ricordo indelebile.

Il 21 aprile 1926, Cellatica vedeva la nascita di Franco Castrezzati, figura emblematica del panorama sindacale e della resistenza italiana, spentosi a Brescia all’età di novantanove anni.
La sua vita fu un percorso ininterrotto di impegno civile, intriso di antifascismo militante e di un’incrollabile dedizione alla tutela dei diritti dei lavoratori.

Il suo nome è indissolubilmente legato al tragico evento che sconvolse Brescia il 28 maggio 1974, un giorno che lo segnò profondamente e che incise a fuoco nella memoria collettiva.
Quel 28 maggio, Castrezzati si trovava sul palco di Piazza della Loggia, pronto a pronunciare un discorso appassionato in difesa della classe lavoratrice.
Le sue parole, intese a delineare una visione di futuro e a sollecitare un’azione concreta, si interruppero bruscamente, recise dal boato di una bomba, un atto terroristico che mieté otto vittime innocenti e causò centinaia di feriti.

L’immagine di quel momento, l’eloquenza interrotta, la violenza improvvisa, restò impressa per sempre, diventando simbolo della barbarie che cercava di soffocare la voce del popolo.

La carriera sindacale di Castrezzati fu caratterizzata da una costante difesa dei diritti dei lavoratori, dalla promozione di un sindacato autonomo e dalla lotta contro ogni forma di oppressione.
La sua visione era quella di un sindacato forte, capace di rappresentare gli interessi della classe lavoratrice e di contrastare le disuguaglianze sociali.

Fu un sostenitore convinto del dialogo sociale, ma anche un intransigente difensore della mobilitazione quando i diritti venivano calpestati.

Il cinquantesimo anniversario di quella tragica data, il 28 maggio 2024, rappresentò un momento di profonda riflessione per la città di Brescia e per l’intera nazione.
Nonostante le fragilità fisiche, Franco Castrezzati, con un atto di grande coraggio e di profondo rispetto per la memoria delle vittime, si recò nuovamente in Piazza della Loggia, un luogo che per lui racchiudeva dolore e, al contempo, la forza della resilienza.
L’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella fu un gesto solenne, un atto di testimonianza che legava il passato al presente e proiettava uno sguardo al futuro, auspicando un’Italia più giusta e pacifica, libera da ogni forma di violenza e di intolleranza.
La sua presenza, silenziosa e dignitosa, fu un monito a non dimenticare, a custodire la memoria, a continuare la lotta per un mondo migliore.
Franco Castrezzati ha lasciato un’eredità di impegno civile e di valori umani che continueranno a ispirare le generazioni future.

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