La memoria di Nassirya, ferita aperta nel tessuto della coscienza nazionale, è stata onorata in una solenne cerimonia in Lombardia, dove il Presidente Attilio Fontana e l’Assessore alla Sicurezza Romano La Russa hanno consegnato le “Borse di Studio in Memoria dei Caduti di Nassiriya” a quattordici istituti secondari di secondo grado dislocati in nove province: Brescia, Como, Cremona, Lodi, Mantova, Milano, Monza, Pavia e Varese.
L’iniziativa, frutto di un impegno collettivo e di un sentimento di profondo rispetto, mira a perpetuare il ricordo del sacrificio di coloro che hanno perso la vita in servizio di pace, trasmettendo alle nuove generazioni il valore del dovere e della dedizione.
La cerimonia, impreziosita dalla presenza della Consigliera Regionale Paola Bulbarelli, promotrice della mozione che ha portato all’istituzione delle borse di studio, ha rappresentato un momento di riflessione sulla complessità del ruolo dell’Italia nel contesto internazionale.
Fontana, con parole dense di commozione, ha sottolineato come l’attentato alla base militare ‘Maestrale’ abbia lasciato un segno indelebile nella memoria del Paese, un tragico monito sulla fragilità della pace e sulla necessità di coltivare una cultura della cooperazione e del dialogo.
L’Assessore La Russa ha aggiunto che l’iniziativa non si limita a un mero ricordo, ma si configura come un atto di riconoscente perpetuo nei confronti di Carabinieri, Militari e civili caduti.
L’assegnazione delle borse di studio si pone come un impegno tangibile a preservare la memoria di questi eroi e a sostenere il futuro dei giovani, portatori di speranza e di un domani migliore.
La Consigliera Bulbarelli ha rivelato l’origine personale della mozione, nata dalla toccante richiesta di un figlio di Filippo Merlino, sottotenente dei Carabinieri e una delle vittime della tragedia.
La famiglia, a distanza di anni, sentiva l’esigenza di un riconoscimento formale, una medaglia d’oro alla memoria, che simboleggiasse il coraggio e il sacrificio compiuto durante la missione “Antica Babilonia”.
Questa missione, avviata nel luglio 2003, perseguiva obiettivi nobili di pace e ricostruzione in Iraq, interrotti bruscamente il 12 novembre.
L’impegno profuso per l’assegnazione della medaglia d’oro rappresenta quindi un atto di giustizia nei confronti di questi uomini e donne che hanno dedicato la loro vita al servizio della Patria, e un promemoria del debito che il Paese ha nei confronti delle loro famiglie.
L’iniziativa si configura come un segnale forte per il futuro, che invita a non dimenticare e a onorare i valori di coraggio, dedizione e sacrificio che hanno guidato chi ha perso la vita in missione.







