Atalanta in Crisi: Difesa al Minimo, Juric Controvento

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L’emergenza che attanaglia l’Atalanta, con un calendario fitto di impegni e un infermeria sempre più popolata, si preannuncia una sfida ardua per il tecnico Ivan Juric.

La speranza di recupero di Hien, a lungo in dubbio dopo il risentimento all’adduttore sinistro rimediato contro il Torino, si è affievolita, lasciando la difesa orobica in una condizione di estrema fragilità.

Contro il Como, la squadra nerazzurra dovrà probabilmente scendere in campo con un comparto difensivo ridotto all’osso, con soli tre giocatori di ruolo effettivamente disponibili: Djimsiti, Ahanor e il giovane Obric, prodotto del vivaio Under 23.

La situazione, già critica, si è ulteriormente aggravata con l’infortunio di Kossounou e l’assenza di Bellanova, entrambi usciti dal match contro il Bruges.

Un quadro complessivo che lascia fuori dal campo ben nove elementi, costringendo Juric a una radicale riorganizzazione tattica e strategica, con un focus particolare sulla linea difensiva.
L’esordio, forse inaspettato, del nazionale sloveno Obric, potrebbe rappresentare una boccata d’aria fresca, con l’opportunità di mettere a disposizione del team un elemento nuovo in una posizione chiave.
Tuttavia, la decisione finale di Juric potrebbe orientarsi verso una diversa impostazione, optando per un modulo a quattro, con Zappacosta e Bernasconi, gli unici difensori reduci da infortuni, a ricoprire i ruoli di esterni.
La coperta di giocatori indisponibili è ampia: Bakker è out fino a gennaio, Zalewski è fermo, Bellanova si aggiunge alla lista e De Roon è squalificato.

Per sopperire alle mancanze a centrocampo, Musah si candida a sostituire l’acciaccato De Roon, mostrando una notevole duttilità tattica grazie alla sua capacità di ricoprire anche il ruolo di esterno.
Anche Kolasinac e Scalvini sono ai box, mentre in avanti, le scelte non mancano: De Ketelaere e Scamacca rappresentano le opzioni principali, mentre il centrocampo offre una vasta gamma di soluzioni offensive con Ederson, Pasalic, Samardzic, Lookman, Sulemana, Maldini e l’unica punta di riferimento, Krstovic.
L’Atalanta si trova quindi a navigare in acque agitate, costretta a fare affidamento sulla resilienza dei propri giocatori, sull’ingegno tattico del tecnico e sull’emergere di talenti inaspettati per affrontare un calendario denso e avversari agguerriti.

La sfida è ardua, ma l’orgoglio nerazzurro dovrà prevalere.