In risposta agli eventi drammatici che hanno coinvolto la Flottilla umanitaria, la CGIL Lombardia ha mobilitato una vasta rete di iniziative di protesta, articolando un calendario di 15 manifestazioni in diverse città della regione.
Questo atto di mobilitazione sindacale, indetto in concomitanza con lo sciopero generale, rappresenta una risposta concreta e sentita a un’escalation di violenza che mette a repentaglio i valori fondanti della convivenza civile e del diritto internazionale.
Il fulcro della protesta si concentra a Milano, con un corteo che, a partire dalle 9:00 da Porta Venezia, attraverserà la città per concludersi in Piazza Leonardo da Vinci, presso il Politecnico.
Il percorso simbolico intende non solo esprimere il dissenso, ma anche coinvolgere la comunità accademica e sensibilizzare le nuove generazioni alle tematiche della giustizia e della pace.
Parallelamente, il territorio lombardo si anima di ulteriori espressioni di solidarietà e di protesta: a Como, un presidio in Piazza Cavour si unirà alle voci di coloro che denunciano l’uso della forza contro operatori umanitari.
Il litorale del Lago di Como, con Lecco e la sua Piazza Diaz, si farà eco alle istanze di un mondo più giusto e pacifico.
La rete di mobilitazione si estende a Crema, con un corteo che da Piazza Duomo raggiungerà Piazza Garibaldi, e a Monza, dove i manifestanti sfileranno da Piazza Castello all’Arengario di Piazza Roma.
Brescia e Bergamo, con i loro presidi in Largo Formentone e Piazza Matteotti rispettivamente, e Lodi, con la sua manifestazione serale in Corso Umberto, davanti alla Prefettura, testimoniano un sentimento diffuso di indignazione.
Anche la provincia lombarda si fa sentire: Mantova, con un appuntamento in Piazza Gramsci alle 15:00, Pavia, con un ritrovo anticipato alle 7:30 in Piazza della Stazione, Sondrio, con un presidio davanti alla Prefettura alle 10:30, Legnano (Milano), con un concentramento in Piazza San Magno per l’area Ticino-Olona, e la Valcamonica, con la sua manifestazione a Breno (Brescia), si uniscono al coro di voci che chiedono giustizia.
La CGIL Lombardia sottolinea come questa iniziativa non sia una semplice azione sindacale, ma una presa di posizione morale e politica.
Lo sciopero del 3 ottobre incarna la difesa di principi inalienabili come la libertà di navigazione, la sicurezza dei civili, la promozione della pace internazionale e la solidarietà umana, principi sistematicamente violati da atti di guerra e aggressioni ingiustificate.
Si tratta di un monito all’intera comunità internazionale affinché agisca con responsabilità, promuovendo il dialogo e la diplomazia per risolvere le controversie, anziché ricorrere alla violenza e alla repressione.
La protesta mira a sollevare un dibattito pubblico ampio e approfondito sulle cause profonde del conflitto e sulle possibili vie per una soluzione pacifica e duratura.