L’attività investigativa, condotta dalla Sezione Anticrimine della Questura di Como, ha portato alla denuncia di un trentunenne, domiciliato a Cologno Monzese ma originario di Pavia, per il reato di commercio abusivo di materiale pirotecnico e per gravi irregolarità nella custodia di tali articoli.
La vicenda solleva non solo la questione della illegalità di un’attività commerciale non autorizzata, ma anche profili di sicurezza pubblica legati alla gestione di sostanze potenzialmente pericolose.
Le indagini, avviate a seguito di un’attività di controllo del territorio, hanno permesso di individuare e perquisire tre diverse sedi utilizzate dall’indagato come veri e propri magazzini occulti.
Si tratta di un box auto annesso all’abitazione a Cologno Monzese, una cantina in un condominio a Brugherio e un altro box auto in un grande complesso residenziale a Vimodrone, tutti localizzati in aree strategiche per la distribuzione del materiale.
Il sequestro ha interessato una quantità ingente di fuochi d’artificio, per un peso complessivo di oltre una tonnellata e trecento chilogrammi.
Il materiale sequestrato presentava una composizione eterogenea: accanto a fuochi d’artificio di produzione artigianale, presumibilmente fabbricati in condizioni non conformi alle normative di sicurezza, sono stati rinvenuti anche articoli regolarmente marcati con il marchio CE, a prima vista idonei e certificati.
Tuttavia, l’aspetto cruciale emerso durante le perquisizioni ha riguardato le condizioni di conservazione del materiale.
I fuochi d’artificio, sia quelli di provenienza incerta che quelli certificati, sono stati rinvenuti in prossimità di sostanze altamente infiammabili, creando un potenziale rischio di incendio e di esplosione.
Questa compresione, in flagrante violazione delle normative sulla sicurezza dei depositi di esplodenti, ha determinato il sequestro anche dei prodotti regolarmente certificati, evidenziando come una gestione imprudente possa vanificare le garanzie di sicurezza intrinseche al prodotto.
L’indagine non si limita all’accertamento del reato di commercio abusivo, ma mira a ricostruire la filiera di approvvigionamento del materiale pirotecnico e a verificare la presenza di eventuali complici coinvolti nell’attività illecita.
La vicenda sottolinea l’importanza di una vigilanza costante e di controlli mirati da parte delle forze dell’ordine per prevenire la diffusione di attività commerciali illegali che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini e l’ambiente.
La pericolosità intrinseca dei fuochi d’artificio, amplificata da una gestione impropria, rende indispensabile un rigoroso rispetto delle normative e un’applicazione scrupolosa delle procedure di sicurezza.







