venerdì 21 Novembre 2025

Emergenza debiti: +17% le richieste di aiuto alla Camera Arbitrale di Milano.

L’incremento delle richieste di assistenza alla Camera Arbitrale di Milano testimonia un’emergenza economica diffusa, con un aumento del 17% nei primi dieci mesi del 2025 rispetto all’anno precedente.
La Camera, ente operante nell’ambito della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, si trova a fronteggiare un flusso di 298 istanze, provenienti da piccole imprese in difficoltà, ex imprenditori e cittadini gravati da oneri finanziari insostenibili.
Questa crescita esponenziale delle problematiche finanziarie personali e aziendali ha spinto la Camera Arbitrale a stringere una partnership strategica con l’Osservatorio del Debito Privato dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
L’accordo siglato mira a incentivare analisi approfondite e interventi mirati per contrastare il sovraindebitamento, un fenomeno che mina la stabilità del tessuto economico e sociale.
“La nostra priorità è garantire la resilienza delle comunità locali, fornendo supporto concreto a consumatori e piccoli imprenditori,” afferma Rinaldo Sali, vicedirettore della Camera Arbitrale.

L’obiettivo non è solo la gestione delle crisi esistenti, ma soprattutto la prevenzione, attraverso la promozione di strumenti finanziari responsabili e percorsi di educazione finanziaria personalizzati.

Gianluca Mucciarone, direttore dell’Osservatorio del Debito Privato, sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare che integri competenze legali, economiche e sociali per affrontare le complesse dinamiche del debito.
L’esperienza maturata dalla Camera Arbitrale di Milano, che dal 2016 ha gestito complessivamente 1.923 richieste di aiuto, evidenzia la crescente necessità di un sistema di supporto strutturato.
I dati relativi alla gestione dei debiti, che nel periodo 2018-2025 hanno visto il recupero e la restituzione del 21% di oltre 200 milioni di euro ai creditori, dimostrano l’efficacia degli interventi di mediazione e ristrutturazione del debito.

La distribuzione geografica delle istanze rivela una concentrazione significativa nel territorio milanese (55 domande, il 18% del totale), seguita da Monza (72 domande), Lodi (42 domande) e Como (28 domande).

Tuttavia, la presenza di richieste provenienti anche da province come Cremona (11 domande) sottolinea l’ampiezza del fenomeno e la necessità di un’azione capillare su tutto il territorio.
L’analisi dei dati, combinata con la ricerca condotta dall’Università Cattolica, permetterà di individuare le aree geografiche e i settori economici più vulnerabili, orientando le politiche di prevenzione e i programmi di assistenza in modo più efficace.
La collaborazione si propone di sviluppare modelli predittivi per identificare precocemente i segnali di allarme e offrire soluzioni proattive prima che la situazione precipiti.

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