Lombardia, sciopero a sostegno della Palestina: adesione record!

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L’azione di lotta a sostegno della Global Sumud Flotilla e in solidarietà con il popolo palestinese ha generato un’onda di mobilitazione senza precedenti in Lombardia, trascendendo le tradizionali dinamiche sindacali e coinvolgendo un ampio spettro di lavoratori.

I dati preliminari, resi noti dalla Cgil, rivelano un’adesione media al movimento che si attesta attorno al 50%, con picchi impressionanti che raggiungono il 100% in realtà produttive strategiche come l’impianto Cem di Mantova e nei servizi di gestione bibliotecaria della provincia di Bergamo.

Un’adesione massiccia, stimata attorno al 90%, è stata registrata in aziende come Lafranconi, Cambielli a Pavia e Spreafico a Lecco, mentre i negozi Feltrinelli milanesi hanno visto un’affluenza di partecipanti pari all’80%.
Queste cifre testimoniano una crescente sensibilità e una profonda preoccupazione per la situazione umanitaria in Palestina, che si manifesta in un’azione collettiva di dissenso.

La mobilitazione non si è limitata a contesti specifici, ma ha permeato diversi settori economici, dimostrando una volontà diffusa di esprimere solidarietà.
Settori chiave come l’edilizia (con adesioni fino al 70%), il commercio e il terziario (fino all’80%), il turismo, l’industria chimica e tessile (con percentuali variabili tra il 30% e il 75%), e le fabbriche in generale (con picchi del 90%) hanno visto una significativa partecipazione.
Sono in corso di raccolta dati più precisi relativi al settore pubblico, ai trasporti e ad alcune realtà private, che permetteranno di definire con maggiore accuratezza l’impatto complessivo dello sciopero.

Le piazze lombarde, da Milano a Como, da Cremona a Crema e in innumerevoli altri centri, si sono trasformate in spazi di espressione collettiva, con cortei e presidi caratterizzati da un’affluenza straordinaria, che ha superato le 150.000 persone.
Questa manifestazione di forza riflette non solo un disagio per le dinamiche geopolitiche, ma anche una rivendicazione di valori fondamentali quali la solidarietà internazionale, la giustizia sociale e la pace.
La Cgil, attraverso la sua azione, ha voluto denunciare con forza la responsabilità del Governo italiano, accusato di aver abbandonato connazionali impegnati in missione umanitaria in acque internazionali, ostacolando di fatto un’azione di soccorso e violando principi etici e legali.

La scelta di scioperare, da parte del personale sindacale lombardo, e la conseguente trattenuta delle retribuzioni, stimata in oltre 100.000 euro, testimoniano un impegno concreto verso la popolazione palestinese, le cui necessità saranno al centro di iniziative umanitarie promosse dal sindacato.
La mobilitazione si configura, quindi, come un atto di resistenza pacifica e un appello a una politica estera più coerente con i valori di umanità e giustizia.