Milano, fulcro economico e finanziario del Nord Italia, si presenta in una dicotomia complessa, emergendo come uno dei motori principali di ricchezza e consumo nazionale, ma, paradossalmente, attestandosi in posizioni di svantaggio per quanto riguarda la sicurezza percepita e la qualità della vita complessiva.
La fotografia delineata dalla 36esima edizione dell’indagine “Qualità della Vita” del Sole 24 Ore, un’analisi di lungo corso partita nel 1990, rivela un quadro articolato, dove il dinamismo economico convive con fragilità strutturali.
La classifica, che valuta un ampio spettro di indicatori – dall’istruzione all’ambiente, dall’occupazione alla criminalità – posiziona Milano all’ottavo posto, un miglioramento di quattro posizioni rispetto all’anno precedente.
Tuttavia, questo avanzamento non cancella la persistente percezione di insicurezza che affligge la città, un elemento cruciale che ne influenza negativamente il benessere dei cittadini.
L’egemonia del Nord Italia nella top ten, con città come Trento, salita al primo posto a scapito di Bergamo (ora quinta), e Cremona, Lecco e Monza Brianza che si attestano nelle posizioni immediatamente successive, sottolinea una tendenza consolidata.
Tuttavia, l’analisi più approfondita rivela movimenti significativi: Sondrio, con un guadagno di sette posizioni, evidenzia un miglioramento strutturale, mentre altre province lombarde – Como, Brescia, Mantova, Varese, Lodi e Pavia – subiscono un arretramento, spesso piuttosto marcato, indicando disomogeneità territoriali e sfide specifiche.
La leadership di Brescia come città più sostenibile d’Italia, pur rappresentando un punto di forza, non compensa la sua posizione relativamente bassa nella classifica generale.
Si tratta di un segnale che evidenzia come la sostenibilità ambientale, pur essenziale, non sia sufficiente a garantire una qualità della vita elevata, che richiede un approccio olistico che integri sicurezza, servizi sociali, opportunità di lavoro e accesso a un’istruzione di qualità.
La posizione di Milano, con la sua complessa combinazione di elementi positivi e negativi, stimola una riflessione più ampia sulle dinamiche che influenzano il benessere dei territori italiani.
L’indagine del Sole 24 Ore non offre una semplice graduatoria, ma un utile strumento per identificare le aree di debolezza e le opportunità di miglioramento, invitando i decisori politici e le amministrazioni locali a implementare politiche mirate a promuovere una crescita inclusiva e sostenibile, che metta al centro il benessere dei cittadini e la coesione sociale.
La sfida per il futuro è quella di tradurre queste analisi in azioni concrete, capaci di ridurre le disuguaglianze territoriali e di creare città più sicure, vivibili e prospere per tutti.







