La fragilità della vita si è manifestata con una cruda immediatezza, un miracolo di sopravvivenza che ha scosso la comunità milanese.
Il padre di uno studente aggredito e accoltellato nella notte tra il 12 e il 13 ottobre, nelle vicinanze di corso Como, ha raccontato, con voce tremante, l’agonia del figlio, arrivato in ospedale in condizioni critiche, con un volume ematico drasticamente ridotto a un litro.
“È vivo solo per miracolo”, ha affermato durante un’intervista, sottolineando come la prossimità del luogo dell’aggressione rispetto al nosocomio abbia giocato un ruolo cruciale nel garantire le cure immediate e salvatrici.
Le sue parole, cariche di dolore e angoscia, dipingono un quadro allarmante della città, un senso di insicurezza palpabile che pervade ormai la vita quotidiana.
Non si tratta di un episodio isolato, ma di una sintomatica manifestazione di un disagio più profondo, un deterioramento del tessuto sociale che erode la percezione di sicurezza e genera paura.
Il padre, nel suo racconto, non si limita a denunciare l’aggressione subita dal figlio, ma esprime una preoccupazione generalizzata, un senso di smarrimento condiviso da molti cittadini.
“Penso che sia noto a tutti che ormai a Milano non si può più camminare”, dichiara con amarezza, riferendo anche di aver personalmente vissuto episodi di inseguimento, sintomo di una crescente ondata di criminalità.
La sensazione di vivere in un ambiente pericoloso è accentuata dalla condivisione di altre esperienze traumatiche, come il furto subito da un altro figlio, un evento che contribuisce a creare un clima di terrore e disillusione.
La similitudine con il Bronx, quartiere simbolo di degrado urbano e criminalità violenta, pur drammatica, rivela una percezione diffusa di un progressivo deterioramento dell’ordine pubblico e della sicurezza urbana, una frattura profonda che necessita di un’urgente e complessa riflessione collettiva.
Questa narrazione, ben oltre il singolo evento tragico, sollecita una discussione urgente sulle cause sottostanti, dalle dinamiche sociali alla gestione della sicurezza, per restituire alla città il diritto alla tranquillità e alla serenità.









