“L’Angelo del Focolare” di Emma Dante, una pièce che si preannuncia come un atto d’accusa lacerante e profondamente poetico, si appresta a illuminare il palcoscenico del Piccolo Teatro Grassi di Milano, per poi percorrere una geografia culturale ricca e complessa.
Lo spettacolo, in prima assoluta, non è semplicemente una rappresentazione teatrale, ma un’esplorazione implacabile delle dinamiche di potere distorte, della normalizzazione della violenza domestica e dell’invisibilità strutturale a cui sono condannate le donne in una società ancora troppo spesso permeata di pregiudizi e silenzi complici.
Al centro della narrazione, una figura femminile, prigioniera di una spirale di abusi reiterati e apparentemente ineluttabili.
Uccisa ogni sera dal marito, la sua esistenza trascende la mera condizione di vittima per assumere i tratti di un’entità mitica, un’eco persistente di sofferenza che si rigenera ad ogni alba.
La sua resilienza, paradossalmente, risiede proprio nella ripetizione ossessiva dei gesti quotidiani: pulire, cucinare, sopportare, senza una voce che rompa il cerchio vizioso.
Questa routine, apparentemente banale, diventa il fulcro di un rituale drammatico che denuncia la brutalità nascosta dietro le facciate della normalità.
Il direttore del Piccolo, Claudio Longhi, ha sottolineato come Dante, con il suo teatro “matriarcale”, non si limiti a riproporre la cronaca nera, ma la trascende, elevandola a un livello simbolico e rituale.
Lo spettacolo, pertanto, non vuole essere solo un grido di denuncia, ma un’indagine profonda sulle radici culturali e sociali che alimentano la violenza contro le donne.
La sua forza risiede nella capacità di svelare i costumi, i discorsi e le consuetudini che rendono la violenza domestica un fenomeno invisibile, quasi una condizione accettata.
La scelta di dedicare una data specifica, il 25 novembre, alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, conferma l’impegno civile dello spettacolo e la volontà di contribuire a sensibilizzare il pubblico su un tema di cruciale importanza.
Dopo la stagione milanese, “L’Angelo del Focolare” intraprenderà un tour che attraverserà diverse città italiane, dal Teatro San Ferdinando di Napoli alle varie sedi in Veneto, Lombardia, Svizzera, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Puglia.
Questo itinerario, ambizioso e articolato, testimonia la rilevanza dello spettacolo e il desiderio di raggiungere un pubblico vasto ed eterogeneo, stimolando riflessioni e promuovendo un cambiamento culturale profondo e duraturo.
Lo spettacolo non si limita a rappresentare la sofferenza, ma aspira a diventare un catalizzatore per l’azione, un faro che illumina il cammino verso una società più giusta e equa, dove la dignità e la sicurezza di ogni donna siano inviolabili.







