sabato 13 Dicembre 2025

Lombardia investe 160.000 euro per la gestione dei lupi e la convivenza con gli allevatori.

La Regione Lombardia ha recentemente avviato un’iniziativa significativa, concretizzata in tre delibere per un investimento complessivo di circa 160.000 euro, volta a gestire in modo proattivo e sostenibile la presenza di grandi carnivori, in particolare il lupo, nel territorio regionale.

L’approccio adottato si fonda su un principio cardine: la coesistenza tra la tutela della biodiversità e il supporto alle comunità locali, con un’attenzione particolare alle esigenze degli allevatori e degli agricoltori che operano nelle aree montane e rurali, spesso in prima linea nell’interazione con questi predatori.

La prima deliberazione, che destina 27.000 euro alla provincia di Sondrio, mira a rafforzare le misure preventive e fornire un supporto tecnico mirato agli allevatori, con focus sull’Alta Valtellina.

Questo intervento non si limita alla protezione del bestiame, ma implica una gestione attiva del territorio, promuovendo pratiche agricole e zootecniche sostenibili che minimizzino l’attrattività per i grandi carnivori e, al contempo, preservino l’equilibrio degli ecosistemi alpini.

L’assistenza tecnica si concentra sull’implementazione di sistemi di prevenzione, come recinzioni elettrificate e cani da guardiania, e sulla diversificazione delle colture per ridurre la dipendenza da risorse alimentari facilmente accessibili ai predatori.

Una somma più consistente, pari a 108.000 euro, è stata destinata a un’ampia rete di Polizie Provinciali e alla Polizia Locale della Città Metropolitana di Milano.

Queste risorse permetteranno di intensificare le attività di monitoraggio continuo delle popolazioni di grandi carnivori, attraverso sistemi di tracciamento, fototrappolaggio e analisi dei segni di presenza.

Parallelamente, si rafforzeranno le azioni di contrasto al bracconaggio, un fenomeno che non solo mette a rischio la conservazione delle specie protette, ma destabilizza gli equilibri territoriali e alimenta conflitti con le comunità locali.
L’intervento include anche la gestione di esemplari problematici, con procedure specifiche per il recupero e la ricollocazione, laddove possibile, e, in casi estremi, l’abbattimento controllato in ottica di minimizzazione dei danni e garanzia della sicurezza pubblica.
Infine, 23.000 euro sono stati destinati alla Fondazione Edmund Mach, in collaborazione con Ersaf e il Parco Nazionale dello Stelvio.

Questo finanziamento rappresenta un investimento cruciale nella ricerca scientifica, in particolare nell’analisi genetica dei campioni prelevati durante le campagne di monitoraggio.
La genetica della popolazione lupina offre dati fondamentali per comprendere la sua struttura, la sua origine, i flussi migratori e il livello di consanguineità, elementi imprescindibili per una gestione efficace e per la valutazione dell’impatto delle misure di conservazione.

Questi dati consentono anche di monitorare l’adattamento delle popolazioni alle mutate condizioni ambientali e di identificare eventuali fattori di rischio per la loro sopravvivenza.

L’assessore al Territorio e Sistemi verdi, Gianluca Comazzi, sottolinea come queste misure rappresentino un passo concreto verso una gestione equilibrata e partecipata, riconoscendo l’importanza di un approccio integrato che coinvolga attivamente tutte le parti interessate: Regione, enti provinciali, istituzioni di ricerca e comunità locali.
La sfida della convivenza uomo-predatore è complessa e richiede un impegno costante, basato sulla scienza, la trasparenza e il dialogo, per garantire la sostenibilità del territorio e il benessere delle persone.

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