Nel cuore di La Valletta Brianza, Lecco, un incendio devastante ha inghiottito il monastero seicentesco delle Suore Romite di Bernaga, luogo intriso di storia e spiritualità.
Tra le macerie, un ritrovamento di profondo significato ha suscitato emozione e speranza: la reliquia di Carlo Acutis, il giovane beato recentemente elevato alla gloria degli altari.
La reliquia, composta da un prezioso capello e un frammento di cuore (*ex cordis*) del beato Carlo, inizialmente sembrava perduta nel caos dell’incendio.
La sua sparizione aveva generato apprensione, ma l’impegno incessante dei soccorritori, uomini della Protezione Civile e Vigili del Fuoco, ha portato al suo recupero, salvaguardandone l’integrità.
Per le monache di Bernaga, la reliquia rappresenta un legame tangibile con Carlo Acutis, figura a loro particolarmente cara.
Le mura del monastero custodiscono un ricordo indelebile: è proprio in quel luogo, all’età di sette anni, che Carlo Acutis ricevette la sua Prima Comunione, un evento che segnò l’inizio del suo intenso cammino di fede, un percorso che lo condusse, in breve tempo, al riconoscimento della santità.
La Prima Comunione non fu semplicemente un rito, ma un’esperienza formativa cruciale, un seme piantato in un terreno fertile, alimentato da una profonda devozione.
Oltre alla reliquia di Carlo Acutis, è in corso la ricerca di un altro oggetto di grande valore affettivo e storico: un crocifisso donato da Papa Paolo VI.
Questo dono non è solo un simbolo religioso, ma anche un elemento fondante della storia del monastero.
Il Papa, con questo gesto, contribuì all’insediamento delle monache a Bernaga, sancendo un legame profondo tra la comunità religiosa e il pontificato.
La sua perdita rappresenterebbe una ferita aggiuntiva in un momento già doloroso.
L’incendio, pur distruggendo fisicamente il monastero, non può cancellare la ricca storia spirituale che lo permea, né il profondo significato che il luogo ha per la comunità locale e per i fedeli di tutto il mondo.
La reliquia di Carlo Acutis, miracolosamente salvata, testimonia la forza della fede e la sua capacità di risorgere anche dalle ceneri della distruzione, offrendo un raggio di speranza e ispirazione per il futuro.
La ricerca del crocifisso di Paolo VI continua, nella speranza di recuperare un altro tassello fondamentale della storia di Bernaga e del monastero.



