Lecco, Festival Treccani: la responsabilità al centro del dibattito

0
10

L’ottava edizione del Festival Treccani della Lingua #leparolevalgono, inaugurata a Lecco, ha scelto “Responsabilità” come parola chiave, un termine che, come sottolineato dal sindaco Mauro Gattinoni, trascende la mera dimensione individuale per irrompere nel tessuto delle relazioni politiche e sociali, pubbliche e private.
L’evento, nato a Lecco e ormai riconosciuto come un punto di riferimento culturale nazionale, testimonia l’impegno costante della Fondazione Treccani nella promozione della lettura e del pensiero critico, come rimarcato dal suo presidente, Mario Romano Negri.

La vicesindaco e assessore alla Cultura, Simona Piazza, ha ripercorso le origini del festival, legato inizialmente alla celebrazione di Manzoni, evidenziando la sua evoluzione nel tempo.
Il cuore del dibattito è stato affidato alla lectio magistralis del filosofo Rocco Ronchi, che ha affrontato il tema “La responsabilità della libertà” con un’analisi erudita e stimolante.
Ronchi ha scavato nelle radici filosofiche del concetto, tracciando un percorso che da Sant’Agostino giunge a Kierkegaard e Heidegger, per poi connettersi all’imperativo categorico kantiano.
Lungi dall’essere una conseguenza della libertà, la responsabilità emerge come un dovere antecedente, un “non poter non” rispondere a un comando morale intrinseco.

La coscienza di questa legge morale, ha spiegato, non è un invito ma un’esigenza pressante, un imperativo che obbliga all’azione.

L’offerta culturale del festival non si è limitata alla riflessione filosofica.

Il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti ha presentato le sue scoperte sui neuroni specchio, illustrando il loro ruolo cruciale nella comprensione delle emozioni altrui e nell’empatia, fenomeni essenziali per l’assunzione di responsabilità.

Successivamente, nell’Auditorium della Casa dell’Economia, il dialogo tra Cristina Faloci di Rai Radio3 e il cantautore Daniele Silvestri ha portato una prospettiva urgente e dolorosa.

Silvestri, con un’apertura carica di significato, ha espresso come, nel contesto attuale, le responsabilità siano diventate particolarmente evidenti, riferendosi esplicitamente alla situazione di Gaza e all’iniziativa della Global Sumud Flotilla.
La spedizione, nata come atto di sfida e di speranza, si pone come un tentativo di risvegliare le coscienze, un appello diretto a coloro che hanno preferito rimanere indifferenti di fronte alla tragedia umanitaria che si consuma in quella regione.
Il cantautore ha denunciato una forma di colpevole omissione, invitando ad assumersi la responsabilità di agire e di non voltare le spalle al dolore altrui.

La scelta di intraprendere un gesto simbolico come la spedizione marittima vuole essere un catalizzatore per un cambiamento profondo, un invito all’azione per tutti coloro che aspirano a un mondo più giusto e solidale.
Il festival, dunque, si conferma un luogo di incontro e di riflessione, capace di affrontare temi complessi e di stimolare un dibattito necessario per la crescita culturale e civile della collettività.