Un’ondata di panico ha scosso l’istituto superiore Bertacchi di Lecco, un liceo specializzato in scienze umane, in un episodio che ha messo a dura prova la sicurezza e il benessere della comunità scolastica.
L’incidente, avvenuto in una classe della sezione seconda poco prima della conclusione delle lezioni, ha visto una studentessa utilizzare uno spray al peperoncino, innescando una reazione a catena di disagi e preoccupazioni.
L’atto ha provocato una reazione immediata e diffusa tra gli studenti presenti, molti dei quali hanno manifestato sintomi acuti come difficoltà respiratorie, irritazioni cutanee e oculari, e crisi di ansia.
La rapidità con cui si sono manifestati i malori ha richiesto un intervento d’urgenza e coordinato.
Inizialmente, ventiquattro studenti hanno necessitato di assistenza medica sul posto, insieme a due adulti, tra cui la docente che stava conducendo la lezione.
La gravità dei sintomi riscontrati in tre di loro ha reso necessario il trasporto in pronto soccorso in codice verde, garantendo una priorità di assistenza.
La scuola è stata rapidamente invasa da un’équipe di soccorso composta da cinque ambulanze, prontamente allertate.
La loro azione tempestiva ha permesso di fornire le prime cure e di stabilizzare le condizioni degli studenti coinvolti.
Parallelamente, è stato attivato il servizio di elisoccorso da Como, in una dimostrazione della serietà della situazione e della necessità di risorse aggiuntive.
L’intervento delle forze dell’ordine, sia della polizia di Stato che dei vigili del fuoco, ha assicurato la gestione della folla, la sicurezza del perimetro e l’avvio delle indagini per accertare le responsabilità dell’atto.
L’episodio solleva interrogativi profondi sulla sicurezza nelle scuole, sulla gestione delle tensioni adolescenziali e sull’utilizzo di sostanze irritanti come strumenti di conflitto.
Al di là dell’immediata emergenza sanitaria, si rende necessario un’analisi approfondita delle dinamiche sociali che hanno portato a questo gesto, con l’obiettivo di implementare misure preventive e di supporto psicologico per gli studenti e il personale scolastico.
La vicenda, purtroppo, testimonia la crescente necessità di rafforzare il dialogo, la mediazione e la promozione di una cultura scolastica improntata al rispetto, alla responsabilità e alla prevenzione del bullismo e della violenza.





