L’avvento dell’intelligenza artificiale (IA) nel settore terziario non presagisce una sostituzione massiccia della forza lavoro umana, almeno secondo la prospettiva predominante tra gli imprenditori lombardi.
 Un’indagine approfondita condotta da Confcommercio Milano Lodi, Monza e Brianza, che ha coinvolto un campione rappresentativo di imprese e privati, evidenzia un approccio prevalentemente complementare e prudente verso questa tecnologia trasformativa.
La percezione diffusa, condivisa dal 59% dei partecipanti, vede l’IA come un valido alleato per il personale esistente, capace di affiancare e potenziare le attività umane piuttosto che di sostituirle integralmente.
Questo non implica una negazione dell’impatto dell’IA; infatti, una significativa minoranza (33%) riconosce che essa può manifestare entrambe le caratteristiche: supporto e, in misura minore, sostituzione di specifiche mansioni.
 Solo l’8% degli intervistati nutre la convinzione che l’IA possa determinare un’eliminazione sostanziale di ruoli lavorativi.
L’indagine sottolinea una forte consapevolezza dei rischi connessi all’adozione indiscriminata dell’IA.
  La stragrande maggioranza (91%) esprime il desiderio di una regolamentazione più stringente, mentre il 90% ritiene imprescindibile la supervisione umana per garantire un utilizzo responsabile e sicuro.
  L’87% degli intervistati identifica la carenza di competenze specialistiche come un potenziale ostacolo all’implementazione efficace dell’IA, suggerendo la necessità di investimenti in formazione e riqualificazione professionale.
Nonostante le preoccupazioni, l’ottimismo verso il futuro dell’IA nel settore terziario è diffuso (55% degli intervistati si dichiara “abbastanza o molto ottimista”).
Gli strumenti di IA generativa come ChatGPT, Gemini, Claude e Copilot stanno guadagnando popolarità come fonti di informazione per gli imprenditori, sebbene siano ancora superati dai canali più tradizionali come quotidiani online, televisione e social network.
Questo suggerisce che, pur essendo riconosciuta la sua importanza, l’IA è ancora in una fase di apprendimento e sperimentazione per molte aziende.
Secondo Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio, l’IA generativa rappresenta un’opportunità rivoluzionaria, ma porta con sé rischi intrinseci che richiedono un’attenta gestione.
 La richiesta di maggiore controllo e regolamentazione a livello nazionale ed europeo riflette una consapevolezza diffusa della necessità di bilanciare l’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti dei lavoratori e la prevenzione di potenziali conseguenze negative.
 La sfida cruciale per il futuro sarà quella di sfruttare il potenziale trasformativo dell’IA in modo etico e sostenibile, garantendo che i benefici siano ampiamente distribuiti e che i rischi siano mitigati attraverso un quadro normativo adeguato e un investimento continuo nella formazione del capitale umano.
L’approccio lombardo sembra voler indicare una via di questo tipo, un percorso di crescita consapevole e responsabile nell’era dell’intelligenza artificiale.
                                    


