A fronte della persistenza di concentrazioni di PM10 che superano i limiti di legge, la Lombardia attiva il primo livello delle misure antismog, coinvolgendo un’ampia area provinciale comprendente Monza e Brianza, Lodi, Milano, Bergamo, Pavia e Cremona.
Questa decisione, dettata dalla necessità di tutelare la salute pubblica, impone restrizioni mirate alla mobilità e all’inquinamento atmosferico, estendendosi ai comuni con popolazione superiore ai 30.000 abitanti e a quelli che hanno volontariamente aderito all’iniziativa.
Le limitazioni alla circolazione dei veicoli si focalizzano sull’esclusione di autovetture a benzina con classe di emissione Euro 1 e diesel con classe Euro 4, indipendentemente dalla presenza di filtri antiparticolato (FAP), anche per quelli iscritti al servizio di incentivazione alla mobilità sostenibile, Move-In. Questa restrizione è concepita per ridurre significativamente le emissioni di particolato derivanti dal parco veicolare circolante, contribuendo a un miglioramento immediato della qualità dell’aria.
Parallelamente, per mitigare le fonti di inquinamento non legate al traffico veicolare, vengono introdotte restrizioni più ampie a livello provinciale.
È infatti vietata qualsiasi forma di combustione all’aperto, una misura volta a prevenire l’emissione di sostanze inquinanti derivanti da barbecue, falò e altre attività simili.
Anche l’utilizzo di impianti termici alimentati a biomassa legnosa con classe di efficienza energetica inferiore a 3 stelle è temporaneamente sospeso, in quanto tali apparecchiature spesso contribuiscono in modo significativo all’inquinamento atmosferico locale.
Un ulteriore elemento cruciale delle misure antismog è il divieto di spandimento di liquami zootecnici, con l’eccezione delle pratiche di iniezione e interramento immediato, finalizzate a ridurre le emissioni di ammoniaca, un precursore del particolato secondario.
Infine, al fine di ridurre il consumo energetico degli edifici e, conseguentemente, le emissioni associate, si impone una riduzione di un grado della temperatura massima consentita negli ambienti domestici e commerciali.
L’insieme di queste misure si propone di ridurre l’incidenza di fenomeni di superamento dei limiti di legge, tutelando la salute dei cittadini e promuovendo un ambiente più salubre.
La loro efficacia dipenderà dalla collaborazione di tutti gli attori coinvolti, dai cittadini alle istituzioni, per un approccio integrato e sostenibile nella gestione della qualità dell’aria.



