Il prossimo 15 dicembre, l’Università di Parma celebra un percorso professionale di eccezionale valore, conferendo il prestigioso riconoscimento di Alumnus dell’anno 2025 a Fortunato Ortombina, attuale Sovrintendente del Teatro alla Scala.
Un omaggio a un intellettuale e operatore culturale che ha intrecciato in modo unico studio accademico, ricerca musicologica e gestione artistica di alcuni dei più importanti teatri lirici italiani.
Ortombina, nato a Mantova, ha affinato la propria formazione a Parma, dove ha conseguito la laurea in Lettere presso la facoltà di Magistero, arricchendo il proprio curriculum con studi musicali al Conservatorio.
Questo solido background umanistico e musicale ha costituito la base per una carriera costellata di successi e contributi significativi al mondo della musica.
La sua attività professionale ha preso avvio nel 1989, con un ruolo poliedrico al Teatro Regio, dove ha ricoperto diverse funzioni, dal professore d’orchestra all’aiuto maestro del coro, fino a collaborare come maestro di sala e palcoscenico.
Questa esperienza lo ha introdotto a tutti gli aspetti operativi di un teatro lirico, fornendogli una comprensione approfondita delle dinamiche che ne regolano il funzionamento.
Il legame con la figura di Giuseppe Verdi ha segnato profondamente il suo percorso.
Tra il 1988 e il 1990, Ortombina ha collaborato al Festival Verdi, dedicandosi a ricerche e pubblicazioni sulla vibrante scena musicale parmense durante gli anni formativi del compositore.
Successivamente, si è impegnato in un ambizioso progetto di edizione delle opere di Giacomo Meyerbeer, in collaborazione con la Ricordi di Monaco di Baviera e l’Università di Bayreuth, un’esperienza che ha ampliato i suoi orizzonti e consolidato le sue competenze filologiche e editoriali.
Un capitolo cruciale della sua carriera è stato l’impegno presso l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani, dal 1990 al 1998.
Qui, Ortombina ha assunto responsabilità significative nell’analisi e trascrizione di documenti originali, tra cui l’abbozzo di “La traviata”, e nella pubblicazione degli scambi epistolari tra Verdi e figure chiave come Giulio Ricordi, Salvatore Cammarano e Antonio Somma.
Un lavoro di grande rigore filologico che ha contribuito a illuminare aspetti inediti della vita e dell’opera verdiana.
La catalogazione del vasto archivio epistolare conservato a Sant’Agata ha rappresentato un ulteriore tassello di questo impegno.
La pubblicazione, nel 1993, dell’unico manoscritto noto di Giuseppe Verdi su testo di Alessandro Manzoni, “Sgombra, o gentil'”, e la sua partecipazione alla biografia verdiana inclusa nel CD-Rom pubblicato dall’editore De Agostini, testimoniano la sua capacità di coniugare ricerca accademica e divulgazione.
L’esperienza didattica, dal 2005 al 2010, come docente di Storia dei sistemi produttivi musicali presso la Facoltà di Musicologia dell’Università di Pavia, a Cremona, ha ulteriormente arricchito il suo profilo intellettuale.
La sua competenza e visione lo hanno poi portato a ricoprire ruoli di crescente responsabilità in importanti realtà operistiche: dal Regio di Torino al San Carlo di Napoli, come segretario artistico, fino a raggiungere posizioni apicali alla Scala, prima come coordinatore della direzione artistica, poi come direttore artistico e, attualmente, come Sovrintendente.
La sua nomina alla direzione del prestigioso Teatro alla Scala, dal 17 febbraio scorso, rappresenta il coronamento di un percorso professionale dedicato alla valorizzazione del patrimonio musicale italiano e alla promozione della cultura lirica a livello internazionale.
Il riconoscimento dell’Università di Parma è dunque un tributo a un uomo che ha saputo unire passione, rigore scientifico e capacità manageriali, contribuendo in modo significativo all’evoluzione del panorama operistico nazionale.









