sabato 22 Novembre 2025

Ritorna al suo splendore la volta di Amore e Psiche a Palazzo Te

Il cielo di Amore e Psiche, la volta iconica della Camera delle Nozze a Palazzo Te, risplende nuovamente, testimoniando un restauro conservativo che non è solo un intervento di manutenzione, ma un atto di profonda riverenza verso il genio di Giulio Romano e l’eredità culturale di Mantova.

Il progetto, realizzato tra il 1526 e il 1528, trae ispirazione dalla celebre favola di Apuleio, incarnando un intreccio di miti, passioni e virtù che continua a interrogare lo spettatore.
Questo ritorno alla luce, dopo un meticoloso lavoro di restauro, si inserisce all’interno delle celebrazioni per il Cinquecentenario di Palazzo Te, un’occasione che ha stimolato un’ambiziosa strategia di conservazione e un ampliamento dei partenariati istituzionali.
Come sottolinea il direttore Stefano Baia Curioni, l’iniziativa rappresenta un punto di svolta, un esempio virtuoso di come il privato e il pubblico possano collaborare per salvaguardare un bene di inestimabile valore.
L’appoggio fondamentale della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus, con Diamara Parodi Delfino, e la collaborazione del Comune di Mantova e della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e del Paesaggio, testimoniano l’importanza di un impegno condiviso per la tutela del patrimonio artistico nazionale.
L’intervento non si è limitato alla semplice pulitura delle superfici.
Un team di esperti, guidato da Marica Negri e Isotta Lorenzini, ha affrontato la complessa sfida di consolidare le strutture, stabilizzare le pitture e preservare la fragilità degli stucchi, elementi intrinsecamente legati all’effetto scenografico voluto da Romano.

Parallelamente, una campagna di indagini multispettrali, diretta da Vincenzo Gheroldi e Sara Marazzani, ha permesso di ricostruire la storia del restauro stesso, svelandone le stratificazioni e i precedenti interventi, offrendo una lettura più approfondita della sua evoluzione nel tempo.
Questi dati, cruciali per comprendere la complessità dell’opera e indirizzarne le future scelte conservative, si integrano in un archivio digitale che renderà accessibili le conoscenze acquisite alla comunità scientifica e al pubblico.

Il restauro, come afferma con entusiasmo Giovanna Zanuso, presidente della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, non è un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso.

L’auspicio è che questa restituzione al pubblico della volta di Amore e Psiche rappresenti una porta aperta verso nuove ricerche, consentendo una comprensione più intima e appagante della magnificenza dell’opera e della sua importanza nel panorama artistico rinascimentale.
La sua riscoperta sollecita una riflessione sulla memoria, l’amore, la redenzione, temi universali che continuano a risuonare con forza nel presente, rendendo Palazzo Te un luogo di incontro tra passato, presente e futuro.

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