Aler Varese introduce un’innovativa strategia di prossimità attraverso l’attivazione di un “camper di comunità”, un ufficio mobile multifunzionale concepito per intensificare la presenza istituzionale nei quartieri e ottimizzare l’assistenza agli utenti delle case popolari.
Questa iniziativa, presentata dall’Assessore Regionale alla Casa e Housing Sociale, Paolo Franco, e dal Presidente di Aler Varese-Como-Monza Brianza-Busto Arsizio, Stefano Cavallin, rappresenta una risposta concreta alla crescente necessità di servizi territoriali mirati e facilmente accessibili.
Il progetto, finanziato con un investimento di quasi 460.000 euro, non si limita a un semplice sportello itinerante.
Si tratta di un vero e proprio hub di servizi, gestito da un team multidisciplinare altamente specializzato.
Questo team, composto da community manager, educatori professionali, tecnici specializzati, psicologi e personale amministrativo, offre un ventaglio di interventi pensati per affrontare le problematiche complesse che spesso affliggono le aree residenziali socialmente vulnerabili.
Il percorso del camper di comunità toccherà tutte le zone della città di Varese, proponendo un’offerta integrata che va ben oltre la tradizionale gestione delle pratiche burocratiche.
L’obiettivo è costruire relazioni di fiducia e offrire supporto concreto agli inquilini, orientandoli verso i servizi disponibili sul territorio, fornendo assistenza nella gestione delle difficoltà economiche, come insolvenze e morosità incolpevoli, e coordinando gli interventi di manutenzione ordinaria.
Un aspetto cruciale è la promozione del “portierato sociale”, ovvero un’attenzione alla sicurezza e al benessere della comunità attraverso servizi di cura e vigilanza del patrimonio abitativo.
Inoltre, il progetto mira a potenziare l’autonomia e la sostenibilità degli utenti attraverso laboratori dedicati all’autosufficienza energetica, alla corretta gestione dei rifiuti e all’educazione ambientale.
Si offre anche supporto all’inclusione lavorativa, con orientamento professionale e servizi di mediazione linguistica e culturale, elementi fondamentali per favorire l’integrazione sociale ed economica.
I primi risultati, raccolti nelle prime settimane di attività, evidenziano un rapido successo: oltre 149 utenti sono stati registrati, 112 convocati e 38 hanno acceduto spontaneamente ai servizi offerti.
Sul fronte manutentivo, sono state raccolte 75 segnalazioni, principalmente relative agli alloggi, e gestiti 42 casi di morosità, unitamente a 15 pratiche documentali.
L’Assessore Franco ha sottolineato come questo progetto si allinei perfettamente con l’impegno della Regione Lombardia a garantire una presenza istituzionale capillare nelle aree più fragili, ottimizzando le risorse e le capacità di risposta alle esigenze dei cittadini.
Si tratta di un investimento nel capitale sociale, creando una vicinanza tangibile che genera benefici concreti per l’intera comunità, promuovendo un senso di appartenenza e favorendo la coesione sociale.
L’iniziativa testimonia un cambio di paradigma nell’approccio all’edilizia sociale, spostando l’attenzione da una gestione puramente amministrativa a un servizio di supporto attivo e personalizzato.









