Lombardia in mobilitazione: la CGIL risponde alle tragedie del Mediterraneo

0
9

Il 3 ottobre, la Lombardia si è animata di un’onda di mobilitazione sindacale, un segnale tangibile di sdegno e solidarietà internazionale, orchestrato dalla CGIL in risposta agli eventi tragici che hanno coinvolto la Flottilla umanitaria.

Non si è trattato di una semplice protesta, ma di una chiara rivendicazione di valori imprescindibili: la libertà di navigazione, il diritto alla sicurezza, la salvaguardia della pace internazionale e, soprattutto, la sacra solidarietà verso chi si trova inerme di fronte alla violenza.
La giornata è stata costellata da quindici iniziative, ciascuna un tassello di un mosaico di contestazione che ha attraversato la regione, dal cuore pulsante di Milano alle valli più remote.
A Milano, il corteo principale, partito da Porta Venezia alle ore 9, ha percorso le vie cittadine fino a concludersi in Piazza Leonardo da Vinci, di fronte al Politecnico, luogo simbolo di progresso e di pensiero critico.

Parallelamente, a Como, il presidio in Piazza Cavour ha visto la partecipazione di attivisti e cittadini desiderosi di esprimere la propria indignazione, mentre a Lecco, sulle sponde del lago, un raduno anticipato in Piazza Diaz ha preparato il terreno per una mobilitazione sentita.
Anche Crema, con il suo corteo che ha unito Piazza Duomo a Piazza Garibaldi, e Monza, con la sua sfilata da Piazza Castello all’Arengario, hanno dato voce a questo coro di protesta.
Il tessuto urbano lombardo si è tinto di simboli di resistenza anche a Brescia, con un presidio in Largo Formentone, e a Bergamo, con un raduno in Piazza Matteotti, testimoniando una partecipazione diffusa e capillare.
A Lodi, la manifestazione serale in Corso Umberto, di fronte alla Prefettura, ha prolungato la protesta fino alle ore serali, mantenendo alta l’attenzione sulla questione.
Mantova, con il suo appuntamento in Piazza Gramsci alle 15, e Pavia, con un raduno anticipato alle 7.30 in Piazza della Stazione, hanno ampliato la portata geografica della mobilitazione, coinvolgendo realtà locali spesso marginali nel dibattito nazionale.
Anche Sondrio, Legnano e Breno hanno espresso la loro solidarietà, dimostrando che l’eco della protesta ha risuonato in ogni angolo della Lombardia.

La CGIL ha chiarito che questa mobilitazione straordinaria non è semplicemente una reazione a un evento isolato, ma una presa di posizione netta contro un contesto internazionale segnato da escalation di violenza e da violazioni dei diritti umani.
Lo sciopero del 3 ottobre rappresenta una chiamata alla responsabilità collettiva, un monito a non rimanere indifferenti di fronte a sofferenze ingiuste e a una guerra che dilania il Mediterraneo.

L’azione sindacale si configura quindi come un atto di cittadinanza attiva, un esercizio di democrazia partecipativa volto a promuovere la pace, la giustizia e il rispetto della dignità umana.