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venerdì 14 Novembre 2025

Mobilità a Milano: Tariffe invariate, sfida finanziaria per il Comune

Il sistema di mobilità urbana milanese si conferma attento alle esigenze dei cittadini, evitando l’adeguamento tariffario del trasporto pubblico locale.
L’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale del bacino della Città Metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, ha accolto la decisione del Comune di Milano di assorbire l’aumento previsto dall’indice Istat, mantenendo invariati i costi dei biglietti e degli abbonamenti.

Questa scelta, come sottolinea l’assessora alla Mobilità Arianna Censi, rappresenta un impegno concreto per proteggere il potere d’acquisto delle famiglie, già provate dall’inflazione persistente.

Lungi dall’essere una decisione semplice, comporta un significativo onere finanziario per l’ente comunale, che si aggiunge all’impegno costante volto a sostenere economicamente l’intero sistema di trasporto pubblico.
Attualmente, la copertura dei costi del trasporto pubblico è distribuita su diverse fonti: i cittadini contribuiscono solo per circa un terzo tramite l’acquisto di biglietti e abbonamenti, mentre il restante importo è finanziato da fondi nazionali e, in misura preponderante, dal Comune di Milano.

Un quadro che evidenzia una profonda disomogeneità nella distribuzione delle responsabilità.
Un elemento critico è rappresentato dalla stagnazione dei fondi nazionali destinati al trasporto pubblico.
L’assessora Censi rimarca come, nonostante l’incremento esponenziale dell’inflazione – che dal 2019 ha raggiunto il 19,3% – l’aumento del fondo nazionale destinato all’agenzia di bacino sia stato limitato a un misero 5,9%, un dato ottenuto solo grazie a una sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato i criteri di ripartizione dei fondi adottati dalla Regione Lombardia a partire dal 2020.

Questo scenario pone in luce una gestione insufficiente delle risorse a livello regionale, che si contrappone all’impegno dimostrato dal Comune di Milano nel garantire un servizio di mobilità accessibile e sostenibile per tutti.
La scelta di Regione Lombardia, che ha optato per un aumento tariffario già a partire dallo scorso settembre, appare in questo contesto come una forzatura inaccettabile, amplificata dalla necessità per il Comune di Milano di compensare Trenord per la sua quota all’interno dello Stibm, il Sistema Tariffario Integrato dei mezzi pubblici, aggravando ulteriormente il bilancio comunale.
L’auspicio è che si possa trovare un accordo che coinvolga tutte le parti interessate, per garantire la sostenibilità del trasporto pubblico e liberare i cittadini da oneri aggiuntivi in un momento di difficile congiuntura economica, incentivando l’utilizzo del trasporto pubblico e contribuendo a una mobilità urbana più efficiente e rispettosa dell’ambiente.
La questione solleva interrogativi più ampi sulla governance dei trasporti pubblici e sulla necessità di una visione strategica a lungo termine, che tenga conto delle esigenze di tutti i cittadini e della sostenibilità finanziaria del sistema.

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