La recente ondata di preoccupazione sollevata dalle condizioni del carcere di San Quirico ha spinto una commissione d’inchiesta regionale a compiere un sopralluogo presso l’istituto penitenziario di Monza, fungendo da riferimento per comprendere le criticità strutturali e gestionali che affliggono il sistema carcerario lombardo.
La delegazione, presieduta dalla Presidente della Commissione Speciale Carceri Alessia Villa, comprendeva i consiglieri regionali Alessandro Corbetta, Luigi Ponti, Jacopo Dozio, Fabrizio Figini e Martina Sassoli, e ha avuto l’opportunità di confrontarsi direttamente con la Direttrice, Cosima Buccoliero.
L’ispezione ha rivelato un quadro allarmante, che va ben oltre la semplice densità abitativa.
Il sovraffollamento, percepito non come una mera questione numerica, ma come un’angosciante compressione dello spazio vitale e della dignità umana, si accompagna a una profonda carenza di risorse umane.
La pressione sul personale penitenziario, esposto a livelli di stress elevati e costantemente sotto pressione, è palpabile e compromette seriamente la capacità di garantire un’adeguata assistenza ai detenuti.
L’assenza di figure professionali specializzate, come psicologi, educatori e mediatori, aggrava ulteriormente la situazione, rendendo difficoltosa la gestione di detenuti con problematiche complesse, spesso affetti da disturbi mentali o dipendenze.
La visita ha inoltre evidenziato significative lacune nell’organizzazione dei servizi sanitari all’interno del carcere.
L’accesso alle cure mediche, seppur garantito legalmente, risulta spesso lento e difficoltoso, con conseguenze negative sulla salute fisica e psichica dei detenuti.
Si rende urgente una revisione dei protocolli sanitari e un potenziamento dell’infrastruttura medica, affiancati da una maggiore collaborazione con le strutture sanitarie esterne.
La Commissione Regionale si è mostrata sensibile alle difficoltà incontrate dalla Direttrice Buccoliero e dal personale penitenziario, esprimendo vicinanza e impegno concreto per affrontare le criticità riscontrate.
L’obiettivo primario è restituire al carcere di San Quirico e, per estensione, all’intero sistema carcerario lombardo, un livello di umanità e funzionalità perduto, attraverso l’implementazione di interventi mirati e rapidi.
La nota diffusa dal Pirellone sottolinea la determinazione a operare in tempi brevi per garantire condizioni di detenzione più dignitose e ripristinare un ambiente carcerario che favorisca la riabilitazione e il reinserimento sociale dei detenuti, secondo i principi fondamentali della Costituzione.
La speranza è che questo sopralluogo segnali l’inizio di un percorso di cambiamento profondo e duraturo.







