Andrea Sempio: il labirinto di silenzi e depistaggi.

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Il racconto si snoda attorno a una figura sfuggente, Andrea Sempio, il cui passato e la cui posizione nel complesso caso di Chiara Poggi, omicidio che riemerge ciclicamente, sono avvolti in una nebbia di indagini e smentite.
La figura centrale del racconto è un ex carabiniere, Silvio Sapone, testimone indiretto di un intreccio di eventi che lo vede coinvolto, seppur negativamente, in una rete di accuse di corruzione e omissioni procedurali.

Le poche interazioni dirette con Sempio, limitate a due occasioni – un interrogatorio e un episodio di pedinamento – si contrappongono alla gravità delle accuse che lo vedono coinvolto, contestate con veemenza.

Sapone nega qualsiasi contatto con il sospettato o con la sua famiglia, minimizzando l’episodio dell’interrogatorio come una mera formalità, uno scambio di convenevoli in un contesto di attesa.

La domanda retorica “Come faccio io a sapere le domande che possono fare i magistrati?” suggerisce un tentativo di distanziamento dalle dinamiche investigative, una rivendicazione di innocenza.

La vicenda si complica con l’emersgere della questione delle telefonate non trascritte tra Sempio e il padre, un elemento cruciale che Sapone cerca di eludere, dichiarando di non essere stato incaricato dell’ascolto.

La presenza di altri investigatori, quattro o cinque, di cui non ricorda i nomi, serve a dissimulare un possibile coinvolgimento, a scaricare la responsabilità di un’omissione che potrebbe rivelare un quadro più ampio di irregolarità.
L’intera narrazione si configura come un tentativo di dissimulazione, un’abile gestione della propria immagine pubblica in un contesto mediatico e giudiziario estremamente delicato.

L’ex carabiniere si difende con una cautela studiata, modulando le risposte, evitando dettagli, invocando l’ignoranza, costruendo una barriera tra sé e l’imputato, tra sé e la verità.

Il racconto, apparentemente semplice, cela una complessità di relazioni, di segreti e di possibili complicità, lasciando allo spettatore il compito di interpretare le dichiarazioni e di ricostruire, al di là delle smentite, la vera dinamica degli eventi.

Il caso Sempio, con le sue riaperture e i suoi silenzi, si rivela un labirinto di indagini e depistaggi, un enigma che ancora attende di essere risolto.