domenica 14 Dicembre 2025

Lombardia sotto smog: misure antismog in 6 province

L’emergenza smog in Lombardia si intensifica: a fronte di livelli di PM10 persistentemente al di sopra delle soglie di legge, si attivano le misure antismog di primo livello in sei province cruciali per la qualità dell’aria regionale.
Le aree coinvolte – Monza e Brianza, Lodi, Milano, Bergamo, Pavia e Cremona – vedranno l’applicazione di restrizioni mirate a ridurre le emissioni e tutelare la salute pubblica.

Le limitazioni più immediate riguardano la circolazione dei veicoli.
A partire dalle prossime 24 ore, i comuni con popolazione superiore ai 30.000 abitanti, unitamente a quelli che hanno espresso adesione volontaria, vedranno impedito l’accesso ai veicoli a benzina con classificazione ambientale fino a Euro 1 e ai veicoli diesel fino a Euro 4, inclusi quelli dotati di filtri antiparticolato (FAP), anche se certificati come efficienti e partecipanti ai programmi di incentivazione alla mobilità sostenibile come Move-In. Questa decisione, seppur temporanea, mira a diminuire significativamente il flusso di veicoli più inquinanti nelle aree urbane, contribuendo a un miglioramento della qualità dell’aria.

Il quadro delle restrizioni si allarga a livello provinciale, coinvolgendo l’intera popolazione e penalizzando attività che contribuiscono all’inquinamento atmosferico.

In particolare, è disposto il divieto assoluto di qualsiasi combustione all’aperto, una misura volta a eliminare fonti di emissioni disperse e spesso difficili da controllare.

Analogamente, l’utilizzo di impianti termici alimentati a biomassa legnosa con classificazione energetica inferiore a tre stelle è sospeso, riconoscendo l’impatto significativo di queste fonti di riscaldamento sulla concentrazione di particolato.

Si aggiungono poi limitazioni specifiche relative all’agricoltura, con il divieto di spandimento di liquami zootecnici, ad eccezione dei casi in cui questi siano immediatamente iniettati nel suolo o interrati, al fine di prevenire l’emissione di ammoniaca, un precursore della formazione di particolato secondario.

Infine, un’ulteriore misura di mitigazione prevede una riduzione di un grado della temperatura massima consentita negli edifici civili, un intervento volto a diminuire la domanda di riscaldamento e, di conseguenza, le relative emissioni.

Questa complessa rete di restrizioni, seppur imposte in risposta a un’emergenza acuta, riflette la crescente necessità di un approccio integrato e strutturale per affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico in Lombardia, promuovendo al contempo l’adozione di comportamenti più responsabili e sostenibili da parte di cittadini e imprese.
L’efficacia di queste misure dipenderà dalla loro rigorosa applicazione e dalla consapevolezza diffusa che la tutela della qualità dell’aria è una responsabilità collettiva.

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