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mercoledì 12 Novembre 2025

Venditti, la difesa chiede un incidente probatorio con riserve.

La difesa del dottor Mario Venditti, ex procuratore della Repubblica a Pavia, ha comunicato di aver presentato un’istanza di incidente probatorio al Giudice delle Indagini Preliminari di Brescia, in un gesto volto a manifestare piena collaborazione con le autorità inquirenti e a scongiurare accuse di ostruzionismo.
L’avvocato Domenico Aiello, legale del dottor Venditti, ha spiegato come questa decisione rappresenti un atto formale, una risposta doverosa alla richiesta di acquisizione dei dispositivi informatici del suo assistito, oggetto di indagine per presunta corruzione in atti giudiziari nell’ambito del caso Garlasco.
L’approccio adottato dalla difesa, come evidenziato dall’avvocato Aiello, si basa sulla riproduzione fedele del contenuto del brano contenuto nell’atto di sequestro notificato il 26 settembre 2023.
Questa scelta, apparentemente tecnica, assume un significato strategico: dimostrare il rispetto delle procedure e la volontà di non contrastare l’accesso agli elementi informatici, pur ribadendo la necessità di un’azione legale e corretta.
Tuttavia, la difesa ha posto una condizione imprescindibile: l’estrazione dei dati dovrà rigorosamente attenersi a due parametri di legalità, stabiliti dalla normativa vigente e dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione.

Questi parametri, relativi alla delimitazione temporale dell’estrazione e all’individuazione di specifiche “parole chiave” pertinenti all’ipotesi criminosa contestata al dottor Venditti, mirano a garantire che l’acquisizione dei dati sia circoscritta agli aspetti rilevanti per l’indagine, evitando un’indagine indiscriminata e potenzialmente lesiva della privacy e del diritto alla difesa.
L’aderenza a questi vincoli procedurali è percepita come un baluardo contro possibili abusi nell’acquisizione di informazioni sensibili.

L’avvocato Aiello ha inoltre espresso una preferenza per un differimento dell’esecuzione dell’incidente probatorio.

La difesa auspica che l’esecuzione avvenga solo dopo la decisione del prossimo grado di giudizio, il terzo appello, il quale verte direttamente sulla legittimità stessa del sequestro preventivo.

Questa richiesta rivela una strategia volta a evitare che l’incidente probatorio possa influenzare o predeterminare l’esito del giudizio sulla validità del sequestro, preservando la piena libertà di valutazione dei fatti da parte del giudice.
Il rischio è che l’acquisizione anticipata dei dati possa creare un’aspettativa di colpevolezza e compromettere l’obiettività del processo.

L’attesa della decisione del riesame rappresenta, quindi, una garanzia di equità processuale e un segnale di fiducia nel sistema giudiziario.

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