L’intensità del maltempo che ha investito la Lombardia nella giornata di ieri, tra la mezzanotte e le ore serali, ha scatenato un’emergenza operativa per i vigili del fuoco, chiamati a rispondere a ben 471 eventi critici.
Un numero che testimonia la gravità della situazione e l’esteso impatto delle avverse condizioni meteorologiche sulla regione.
La natura degli interventi riflette la pluralità dei danni provocati dalla tempesta.
La pericolosità di alberi e rami, sradicati o indeboliti dal vento impetuoso, ha rappresentato la principale fonte di chiamata (246 interventi), segnalando un rischio concreto per l’incolumità pubblica e la necessità di interventi urgenti di rimozione e messa in sicurezza.
Parallelamente, i danni causati dall’acqua (181) hanno evidenziato infiltrazioni, allagamenti e disagi diffusi, con conseguenti danni a strutture abitative e infrastrutture.
Un numero significativo di interventi (31) è stato dedicato alla verifica e gestione di dissesti geologici e frane, sottolineando la fragilità di alcune aree esposte al rischio idrogeologico.
Infine, nove interventi di soccorso alle persone, purtroppo necessari, testimoniano la potenziale pericolosità della situazione.
La distribuzione geografica degli interventi ha evidenziato una concentrazione significativa nelle province di Brescia (125 chiamate) e Pavia (119), con Brescia particolarmente colpita dal problema degli alberi pericolanti (92 chiamate) e Pavia esposta a una combinazione di alberi pericolanti e danni da acqua.
Tale distribuzione potrebbe essere collegata a fattori come la morfologia del territorio, la densità della vegetazione e la presenza di aree urbanizzate a ridosso di corsi d’acqua o pendii.
A fronte delle province più colpite, Bergamo, Lecco e Sondrio hanno registrato un numero marginale di chiamate, a indicare una relativa fortuna o, forse, una minore esposizione ai fenomeni avversi.
Le aree metropolitane, Milano (49 interventi) e Monza (46), pur con numeri inferiori rispetto alle province più colpite, hanno comunque richiesto un notevole dispiegamento di risorse, a riprova della complessità della gestione dell’emergenza in contesti urbani densamente popolati.
L’evento sottolinea l’importanza di una pianificazione territoriale attenta, di interventi di manutenzione preventiva del patrimonio arboreo e di sistemi di allerta precoce per la gestione del rischio idrogeologico, al fine di mitigare l’impatto di futuri eventi meteorologici estremi e proteggere la sicurezza della popolazione e la salvaguardia del territorio.
La capacità di risposta dei vigili del fuoco, pur sotto una pressione operativa senza precedenti, ha evitato conseguenze ancora più gravi, ma l’episodio impone una riflessione profonda sulle strategie di prevenzione e resilienza del sistema Lombardia.