Sondrio più sicura: accordo per la resilienza del territorio montano.

Un’iniziativa strategica volta a rafforzare la capacità di risposta del territorio montano lombardo, in particolare della provincia di Sondrio, è stata formalizzata con l’approvazione di un accordo tripartito che coinvolge la Giunta Regionale, l’Amministrazione Provinciale di Sondrio, l’Università Statale di Milano e i Comuni locali.
L’accordo, fortemente voluto dall’assessore Massimo Sertori, con la collaborazione con Romano La Russa, responsabile di Sicurezza e Protezione Civile, e Gianluca Comazzi, che si occupa di Territorio e Sistemi Verdi, rappresenta un passo concreto verso la gestione proattiva del rischio idrogeologico e la salvaguardia delle comunità esposte.
L’obiettivo primario di questa collaborazione è incrementare la “resilienza” del territorio sondriese, un concetto che va ben oltre la semplice mitigazione del rischio immediato.

La resilienza implica la capacità del sistema socio-ambientale di assorbire gli shock – in questo caso, eventi alluvionali e colate detritiche – e di riorganizzarsi, mantenendo le proprie funzioni essenziali e recuperando la stabilità.
Questo approccio olistico, focalizzato sull’adattamento e sulla prevenzione, è particolarmente rilevante in un contesto di accelerati cambiamenti climatici, che stanno intensificando gli eventi meteorologici estremi e mettendo a dura prova la stabilità dei versanti montani.
L’accordo non si limita alla semplice raccolta dati e analisi.
Prevede la creazione di un sistema di monitoraggio avanzato, basato su tecnologie all’avanguardia, che permetta di rilevare in tempo reale i segnali premonitori di pericolo.
L’Università Statale di Milano, con la sua expertise scientifica, svolgerà un ruolo cruciale nell’elaborazione di modelli previsionali accurati e nell’interpretazione dei dati raccolti, fornendo agli enti locali gli strumenti necessari per prendere decisioni informate e tempestive.

La collaborazione con la Provincia di Sondrio garantisce un forte legame con il territorio e con le esigenze delle comunità locali.

I Comuni, a loro volta, saranno coinvolti attivamente nella fase di implementazione del sistema di monitoraggio e nella definizione delle strategie di prevenzione del rischio.

L’accordo, con una durata fino al 30 settembre 2029, non è concepito come un progetto isolato, ma come un modello da replicare in altre aree montane della Lombardia, contribuendo a costruire una regione più sicura e preparata ad affrontare le sfide ambientali del futuro.

Si auspica, inoltre, che questa iniziativa possa fungere da catalizzatore per ulteriori sinergie tra istituzioni, università e comunità locali, promuovendo una cultura della prevenzione e della resilienza diffusa in tutto il territorio regionale.
La condivisione di conoscenze e best practice, derivanti da questa esperienza, sarà fondamentale per rafforzare la capacità complessiva della Lombardia di fronteggiare gli impatti dei cambiamenti climatici.

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