La Regione Lombardia ha recentemente varato un pacchetto di interventi, per un investimento complessivo di circa 160.000 euro, volto a modulare la presenza dei grandi carnivori – in particolare il lupo, ma con implicazioni per altri predatori – nel territorio montano e rurale, bilanciando la tutela della biodiversità con le esigenze socio-economiche delle comunità locali e degli allevatori.
L’approccio adottato si fonda su una strategia integrata che combina misure di prevenzione, monitoraggio scientifico e supporto concreto alle aree più vulnerabili.
Un primo pilastro dell’iniziativa è rappresentato da un contributo aggiuntivo di 27.000 euro destinato alla Provincia di Sondrio, un’area particolarmente sensibile alla presenza del lupo.
Questa somma non si limita a fornire risorse finanziarie, ma mira a rafforzare la capacità di supporto tecnico agli allevatori, promuovendo pratiche di gestione del bestiame più resilienti e soluzioni innovative per la protezione degli animali da pascolo, come recinzioni elettrificate e cani da guardiania.
L’obiettivo è ridurre la dipendenza da interventi emergenziali, favorendo un approccio proattivo e sostenibile.
Un secondo, consistente, stanziamento di 108.000 euro è indirizzato alle Polizie Provinciali e alla Polizia Locale della Città Metropolitana di Milano.
Questo finanziamento amplifica le attività di controllo del territorio, finalizzate a prevenire e reprimere il bracconaggio, a quantificare con precisione i danni causati alla fauna e alla proprietà privata e a gestire in modo efficace la presenza di esemplari che manifestano comportamenti problematici o pericolosi per la sicurezza pubblica.
La collaborazione sinergica tra le forze dell’ordine locali è cruciale per garantire una risposta tempestiva e coordinata.
In linea con un approccio scientifico e basato sull’evidenza, la Regione Lombardia ha inoltre destinato 23.000 euro alla Fondazione Edmund Mach, nell’ambito di un accordo di collaborazione con Ersaf e Parco Nazionale dello Stelvio.
Tale somma è finalizzata a intensificare le analisi genetiche sui campioni di DNA raccolti durante le campagne di monitoraggio del lupo.
Queste analisi permettono di ricostruire la storia demografica della popolazione lupina, di tracciare i flussi migratori e di individuare le origini genetiche degli esemplari presenti in Lombardia, fornendo dati essenziali per la gestione efficace della specie.
La comprensione della struttura genetica è fondamentale per valutare la vulnerabilità della popolazione e pianificare interventi mirati.
L’Assessore al Territorio e Sistemi Verdi, Gianluca Comazzi, ha sottolineato come queste azioni rappresentino un impegno concreto verso un modello di convivenza sostenibile, in cui la tutela della biodiversità non si contrappone allo sviluppo delle comunità montane.
La parola chiave è coordinamento: solo attraverso una stretta collaborazione tra Regione, enti provinciali, istituti di ricerca e operatori locali sarà possibile creare un quadro di riferimento solido e duraturo per la gestione dei grandi carnivori, garantendo la sicurezza degli allevatori, la conservazione degli ecosistemi e il benessere delle comunità locali.
L’iniziativa mira a promuovere un cambiamento di paradigma, passando da una gestione emergenziale a un approccio strategico, proattivo e basato sulla conoscenza scientifica.







