Un atto di profanazione ha scosso la comunità di Carnago, in provincia di Varese, trasformando un simbolo di gioia e condivisione – il presepe allestito nella piazza centrale – in un macabro palcoscenico di irresponsabilità giovanile.
Un gruppo di sette ragazzi, in un gesto che trascende la semplice vandalismo, ha saccheggiato l’opera, collocando una bottiglia di gin all’interno della mangiatoia e documentando poi l’azione con immagini orgogliose sui social media, amplificando la gravità del loro gesto.
L’episodio, immediatamente reso pubblico dalla pagina Facebook “Vivere Carnago e Rovate”, gestita dall’amministrazione locale, ha innescato un’ondata di indignazione e un appello alla collaborazione civica per identificare i responsabili.
La scelta di diffondere le immagini con i volti oscurati, pur nel rispetto della privacy, denota la volontà di non alimentare dinamiche di linciaggio popolare, ma di sollecitare un’indagine costruttiva.
La sindaca Barbara Carabelli ha stigmatizzato l’atto, definendo i ragazzi “ignoranti” non nel senso di mancanza di istruzione, ma di profonda carenza di educazione civica, di rispetto per il bene comune e per le tradizioni che animano la comunità.
L’azione, lungi dall’essere un semplice scherzo, rappresenta una ferita profonda per i volontari che con dedizione e impegno hanno dedicato tempo ed energie nella creazione del presepe, un dono alla collettività.
La loro scelta di ostentare l’azione sui social network, paradossalmente, ha fornito elementi cruciali per la loro identificazione, rivelando una profonda incomprensione della responsabilità sociale.
La sindaca ha sottolineato l’importanza del ruolo dei genitori nell’educazione dei figli, auspicando un intervento educativo che possa promuovere valori di rispetto, tolleranza e senso di appartenenza.
Contestualmente, ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nell’espletare tutti gli accertamenti necessari per individuare i responsabili e perseguire le vie legali previste.
L’atto di Carnago si inserisce in un quadro più ampio di episodi di vandalismo natalizio che insidiano il tessuto sociale, come dimostra il precedente episodio dell’8 dicembre, quando i fili dell’illuminazione dell’albero erano stati deliberatamente recisi.
Questi gesti, al di là del danno materiale, rappresentano un attacco alla capacità della comunità di creare momenti di aggregazione e celebrazione.
L’amministrazione invita la cittadinanza a vigilare e a ergersi a baluardo contro tali comportamenti, promuovendo attivamente una cultura del rispetto e della responsabilità.
L’obiettivo è riaffermare il valore del presepe come simbolo di condivisione e speranza, un patrimonio immateriale da proteggere e valorizzare con cura e dedizione.







