L’udienza di convalida dell’arresto per il 45enne accusato di atti persecutori nei confronti della sua ex, una ragazza di 19 anni, si è conclusa con una complessa decisione del giudice per le indagini preliminari (GIP) Alessandro Chionna del tribunale di Varese.
L’uomo, inizialmente detenuto in seguito all’aggressione avvenuta in una fermata dell’autobus, è stato rilasciato con rigidi obblighi, pur rimanendo sotto strettissima sorveglianza.
La decisione del GIP riflette una valutazione attenta della gravità dei fatti, che hanno visto la giovane vittima oggetto di un comportamento aggressivo e minaccioso, e della necessità di garantire la sua sicurezza e protezione.
Pur riconoscendo la necessità di un approfondimento istruttorio, il giudice ha ritenuto che, allo stato, la custodia cautelare fosse eccessiva, disponendo quindi la liberazione dell’indagato.
Al fine di prevenire ulteriori episodi di minaccia e intimidazione, il GIP ha imposto una misura cautelare particolarmente stringente: un ordine di non avvicinamento che impone al 45enne di mantenere una distanza minima di 500 metri da tutti i luoghi frequentati dalla ragazza, inclusa la sua abitazione.
Tale provvedimento, destinato a garantire una zona di sicurezza attorno alla vittima, rappresenta una risposta concreta al disagio e alla paura vissuti dalla giovane.
La decisione del GIP sottolinea anche la possibilità di un inasprimento della misura cautelare nel caso in cui l’indagato violi le condizioni imposte.
Il mancato rispetto del divieto di avvicinamento comporterebbe, infatti, un immediato ritorno in custodia cautelare, evidenziando l’importanza cruciale della compliance alle disposizioni imposte.
L’uomo, durante l’udienza, ha esercitato il diritto di rimanere in silenzio, astenendosi dal rendere dichiarazioni spontanee.
Questo atteggiamento, in sede investigativa, non preclude l’accertamento della verità, ma sottolinea la necessità per la Procura della Repubblica di raccogliere elementi probatori univoci e solidi per supportare le accuse formulate.
L’episodio solleva, inoltre, una riflessione più ampia sulla dinamica delle relazioni interpersonali e sulla necessità di contrastare efficacemente i fenomeni di violenza e stalking, che colpiscono in particolare le giovani donne, lasciando cicatrici profonde e durature.
La tutela della vittima e la prevenzione di ulteriori aggressioni rimangono priorità assolute nel sistema giudiziario.





