Ad Alessandria, un nuovo spazio dedicato alla memoria e alla rinascita: il “Bosco della Memoria”.
Tre esemplari di *Liquidambar styraciflua*, alberi dal portamento maestoso e dalla vitalità resiliente, sono stati piantati in suo onore, un tributo commovente a Marco Triches, Matteo Gastaldo e Antonino Candido, valorosi vigili del fuoco caduti a Quargento in un tragico evento che ha scosso profondamente la comunità.
La cerimonia, partecipata dall’amministrazione comunale, da una rappresentanza dei Vigili del Fuoco e dai genitori degli eroi, ha rappresentato un momento di profonda riflessione e di rinnovata speranza.
Il “Bosco della Memoria” non è semplicemente un’area verde, ma un luogo simbolico concepito per incarnare un legame profondo tra la memoria individuale e collettiva, la tutela dell’ambiente e la costruzione di un futuro condiviso per Alessandria.
L’iniziativa, approvata all’unanimità dal consiglio comunale, testimonia un impegno civico che trascende le divisioni politiche, unendo la città attorno a un ideale di giustizia e di rispetto per il sacrificio.
Il sindaco Giorgio Abonante, con parole toccanti, ha ripercorso le vicende che hanno portato alla tragedia, sottolineando le responsabilità legate all’avidità che ha innescato l’incendio.
Ha enfatizzato l’importanza del “passaggio di testimone generazionale” come strumento di comprensione e di trasmissione della memoria, trasformando il dolore in un monito per le future generazioni.
L’assenza di una tomba fisica è stata sublimata dalla presenza degli alberi, simboli di vita e di speranza, che creano un “Bosco” capace di custodire la memoria dell’evento e di promuovere un processo di elaborazione collettiva.
Anna e Carlo, genitori di Marco, hanno espresso la loro gratitudine per la possibilità di onorare la memoria del figlio attraverso la bellezza e la forza della natura.
La scelta del *Liquidambar styraciflua*, con le sue foglie che assumono tonalità dorate in autunno, evoca un senso di eterno ritorno, un ciclo continuo di rinascita e di rinnovamento.
Santina Santoro, esponente del M5S e presentatrice della mozione che ha dato vita al Bosco, ha sottolineato come l’area verde rappresenti una metafora potente della rigenerazione.
La perdita, pur dolorosa, può trasformarsi in un catalizzatore per la crescita e la consapevolezza, un’opportunità per onorare il sacrificio di coloro che hanno dedicato la loro vita al servizio della comunità.
Il Bosco della Memoria, quindi, si configura come un luogo di contemplazione, di ricordo e di impegno civile, un invito a coltivare la memoria come seme di speranza e di futuro.
La sua creazione rappresenta un atto di pietas e un impegno concreto per la prevenzione di tragedie simili, un monito a non dimenticare mai il prezzo del progresso e la necessità di un’etica che ponga al centro il rispetto per la vita umana e per l’ambiente.









