Nel cuore della notte, a Casale Monferrato, un episodio di grave violenza ha interrotto la quiete urbana, culminando nell’arresto di un uomo di 42 anni accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e atti persecutori nei confronti della sua ex compagna.
La chiamata pervenuta alla centrale operativa del nucleo radiomobile della Compagnia Carabinieri di Casale Monferrato ha immediatamente attivato una squadra di pronto intervento, allertata da una situazione di potenziale pericolo che si stava sviluppando nel centro abitato.
Al loro arrivo, i militari hanno trovato l’uomo in stato di alterazione, intento in comportamenti che configuravano un chiaro tentativo di forzare l’accesso all’abitazione della sua ex compagna, in una circostanza particolarmente delicata, in quanto presenti minori.
La situazione si è rapidamente degenerata quando, in un gesto di preordinata aggressione, l’uomo ha estratto un cacciavite, apparentemente utilizzato per sabotare l’ascensore, e lo ha brandito in direzione degli intervenuti, assumendo una minaccia diretta verso i Carabinieri.
La reazione violenta dell’uomo, non ostante l’assenza di un’arma da fuoco, ha reso necessario l’impiego di ulteriori risorse operative per contenere e immobilizzare il soggetto.
La colluttazione, descritta come intensa e prolungata, ha richiesto un notevole sforzo fisico da parte dei militari, che hanno subito lesioni.
Tre dei Carabinieri coinvolti hanno riportato ferite giudicate guaribili in circa una settimana, sottolineando la gravità dell’atto di aggressione.
Dopo l’arresto, l’uomo è stato tradotto presso il carcere di Vercelli in attesa di convalida.
Il giudice, valutando la gravità dei fatti e il potenziale pericolo per la vittima, ha disposto la sua liberazione condizionale, subordinandola all’applicazione di un braccialetto elettronico e all’emissione di un ordine restrittivo che vieta qualsiasi avvicinamento alla sua ex compagna.
La misura cautelare imposta rappresenta un tentativo di bilanciare la presunzione di innocenza dell’indagato con la necessità di garantire la sicurezza e l’incolumità della vittima, in un contesto di evidenti dinamiche persecutorie che hanno portato a questo drammatico episodio.
L’incidente solleva interrogativi sulla fragilità delle relazioni sentimentali e sulla necessità di interventi precoci per prevenire escalation di violenza che coinvolgono anche minori.





