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Piemonte

Castelnuovo Scrivia: Vandalismo e Ombre del Passato Politico

L’episodio avvenuto a Castelnuovo Scrivia, Alessandria, che ha visto la filiale di Intesa Sanpaolo oggetto di un atto vandalico, solleva interrogativi complessi e apre una spirale di interpretazioni che vanno al di là della semplice distruzione di proprietà.

Le scritte apposte sulle vetrate – “Rapina la banca”, “Strozzina”, “Belsito libero” – accompagnate dalla sigla “Nar” e dalla presenza di simboli celtici, configurano un gesto di inequivocabile valenza politica e ideologica, suggerendo una dinamica di contestazione radicale che affonda le radici in un passato storico travagliato.

La sigla “Nar”, acronimo di Nuclei Armati Rivoluzionari, evoca immediatamente un’epoca di violenza politica e di rivendicazioni eversive, un periodo nero della storia italiana caratterizzato da attentati e da un clima di profonda instabilità.

La scelta di riproporre questa sigla, risalente agli anni Settanta e Ottanta, non può essere considerata casuale; rappresenta un chiaro tentativo di riaffermare un’eredità ideologica e di evocare un immaginario di ribellione e di conflitto sociale.
L’aggiunta del riferimento a “Belsito libero” introduce un elemento ulteriore di complessità interpretativa.
Pasquale Belsito, figura di spicco all’interno dei Nar, rappresenta un punto di riferimento per una frangia estremista di destra.
L’ambiguità del riferimento – “Belsito chi?” – sollevata dal sindaco, Gianni Tagliani, testimonia la difficoltà di circoscrivere l’atto vandalico entro categorie chiare e definibili, aprendo a possibili collegamenti con figure attuali e con dinamiche politiche contemporanee.

L’allusione al tesoriere della Lega, pur velata, suggerisce una volontà di estendere la contestazione a esponenti politici di un determinato schieramento.
L’utilizzo di croci celtiche, simboli carichi di significati esoterici e di richiami a identità ancestrali, complica ulteriormente l’interpretazione, suggerendo una possibile commistione tra ideologie politiche di estrema destra e rivendicazioni di un’identità nazionale alternativa.
Questa combinazione di elementi iconografici e di messaggi politici alimenta la sensazione di un gesto premeditato e di una volontà di provocazione mirata.

L’indagine, affidata ai Carabinieri, si avvarrà delle immagini di videosorveglianza dell’istituto di credito e delle telecamere comunali, nel tentativo di identificare gli autori dell’atto vandalico e di ricostruire le dinamiche che lo hanno reso possibile.

Tuttavia, l’episodio solleva interrogativi più ampi relativi alla persistenza di ideologie estremiste e alla loro capacità di manifestarsi anche attraverso forme di violenza simbolica, capace di destabilizzare la quiete apparente della comunità e di riaprire ferite del passato.

L’evento rappresenta, in definitiva, un campanello d’allarme che invita a una riflessione approfondita sulle radici della violenza politica e sulla necessità di promuovere una cultura della legalità e del rispetto delle istituzioni.

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