Immaginate un veicolo privo di tergicristalli, costringendo a una visibilità compromessa sotto la pioggia; o una macchina senza climatizzazione, un forno d’estate e una gelida trappola d’inverno.
E se lo specchietto retrovisore fosse inesistente? Inutilità, direte.
Eppure, queste innovazioni, apparentemente banali, celano dietro di sé storie di ingegno femminile, storie di menti brillanti che hanno contribuito a plasmare il mondo che conosciamo, ma che troppo spesso sono state cancellate, offuscate, o attribuite ad altri.
È a ricostruire questa memoria perduta che si dedica Cathy La Torre con il suo spettacolo itinerante “Tutte le volte che le donne”, un’indagine teatrale che mescola risate amare e rivelazioni sconvolgenti.
Lo spettacolo non è una semplice narrazione di eventi, ma un’immersione nel tessuto storico, un viaggio attraverso secoli di scoperte rivoluzionarie, troppo a lungo negate o minimizzate a causa del genere delle loro autrici.
L’ingiustizia è palpabile, un veleno silenzioso che ha corroso il riconoscimento dovuto a queste pioniere.
La Torre, con un misto di indignazione e ironia pungente, evidenzia l’assurdità di una realtà in cui esistono strade dedicate a oggetti inanimati, come la patata o la padella, mentre donne di straordinaria intelligenza e capacità vengono dimenticate.
Questa disparità non è un mero dettaglio storico, ma una manifestazione di un sistema che ha sistematicamente sminuito e marginalizzato il contributo femminile.
Cathy La Torre, influencer e avvocata impegnata, vive tra Milano e Bologna, dove ha co-fondato WildSide Legal, una realtà dedicata alla giustizia sociale e alla difesa dei diritti.
“Tutte le volte che le donne”, scritto in collaborazione con Sarah Buono e Gabriele Scotti, si configura come un atto di resistenza, un omaggio vibrante a queste figure spesso dimenticate, un tentativo di restituire loro il posto che meritano nella storia.
Lo spettacolo non si limita a raccontare le loro storie, ma ne celebra la resilienza, l’ingegno e la capacità di superare ostacoli apparentemente insormontabili.
La regia, affidata a Bruno Fornasari, amplifica l’impatto emotivo delle storie, creando un’esperienza teatrale coinvolgente e stimolante.
Il tour teatrale si snoda attraverso diverse città italiane, portando queste storie dimenticate a un pubblico variegato.
Le date previste includono il Teatro Alessandrino ad Alessandria, il Teatro Concordia a Pordenone, il Teatro Dino Buzzati a Belluno, il Teatro Storchi a Modena, il Teatro Massimo a Pescara, il Teatro Goldoni a Livorno, il Teatro dei Marsi ad Avezzano e il teatro Europa ad Aprilia.
Ogni tappa rappresenta un’opportunità per sensibilizzare il pubblico, promuovere una riflessione critica sulla storia e celebrare il potere trasformativo della conoscenza.
Lo spettacolo si propone come un catalizzatore di cambiamento, un invito a riscrivere la narrazione storica, a riconoscere e valorizzare il contributo femminile in tutte le sue sfaccettature.







