Il Piemonte, custode di un’eccellenza gastronomica riconosciuta a livello globale, lancia “Tuber Next Gen 2025”, un progetto strategico regionale volto a ripensare e a tutelare il suo inestimabile patrimonio tartufigeno.
L’iniziativa, promossa dall’assessorato alla Pianificazione territoriale, si concretizza con un ciclo di incontri che prenderanno il via domani ad Alba, in una location prestigiosa come la sala conferenze del Palazzo Mostre e Congressi.
“Tuber Next Gen 2025” non è semplicemente un aggiornamento delle normative esistenti, ma un vero e proprio atto di visione.
L’obiettivo primario è la convergenza virtuosa tra i settori della pianificazione territoriale e paesaggistica, tradizionalmente distinti, e quello forestale, spesso considerato a sé stante.
Questa sinergia è cruciale per assicurare la continuità di una tradizione secolare, sostenendo al contempo una crescita sostenibile e mirata.
Il tartufo bianco, simbolo del Piemonte, incarna un ecosistema complesso che richiede un approccio integrato e multidisciplinare.
Il convegno albese del 7 novembre fungerà da banco di prova per definire lo stato attuale della pianificazione territoriale e per analizzare gli strumenti di gestione e di supporto più efficaci.
Si discuterà di problematiche quali la gestione sostenibile delle risorse idriche, la prevenzione del dissesto idrogeologico, l’impatto dei cambiamenti climatici sulle aree tartufigene e la necessità di promuovere pratiche agricole rispettose dell’ambiente.
L’attenzione sarà rivolta anche alla formazione di nuove figure professionali specializzate nella ricerca e nella gestione del tartufo, capaci di coniugare competenze agronomiche, forestali e ambientali.
Al termine del convegno, una tavola rotonda moderata dal prof.
Antonio Degiacomi, illustre esperto e presidente del Centro Nazionale Studi Tartufo, offrirà una prospettiva più ampia e stimolante.
Interverranno, tra gli altri, l’assessore regionale Marco Gallo, portavoce dell’impegno politico a favore del settore, e il consigliere provinciale Massimo Antoniotti, rappresentante del territorio e delle sue istanze.
La discussione si concentrerà sulle strategie per valorizzare il tartufo non solo come prodotto alimentare di pregio, ma anche come elemento identitario e attrattore turistico per il Piemonte.
Il progetto proseguirà poi ad Asti, Alessandria e Torino, coinvolgendo le province vocate alla produzione del tartufo bianco e promuovendo un dialogo costruttivo tra tutti gli attori del settore.
L’auspicio è che “Tuber Next Gen 2025” possa rappresentare un punto di svolta per il futuro del tartufo piemontese, garantendone la salvaguardia e valorizzandone il potenziale economico, sociale e culturale.





