Questa mattina, il Campus Einaudi dell’Università di Torino è stato teatro di un episodio di tensione che riflette le profonde fratture ideologiche che attraversano il mondo accademico.
Un tentativo di bloccare un’iniziativa di comunicazione del Fuan – Azione Universitaria ha visto contrapporsi militanti di collettivi studenteschi vicini ai centri sociali Askatasuna e Cambiare Rotta, innescando un confronto che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
L’evento al centro della disputa era la promozione di “Piemove”, un’iniziativa regionale volta a fornire un abbonamento gratuito ai mezzi pubblici per un anno agli studenti universitari under 26 residenti nei capoluoghi piemontesi aderenti.
Un’offerta potenzialmente significativa per la mobilità studentesca, ma che si è configurata come un punto di scontro tra posizioni politiche contrastanti.
Il Fuan, con circa ventina di militanti presenti, intendeva informare gli studenti sui vantaggi del programma regionale.
Dall’altro lato, circa cinquanta membri dei collettivi studenteschi, espressione di una sensibilità politica di sinistra più radicale, hanno tentato di impedire la diffusione delle informazioni, attraverso un sit-in di protesta.
La situazione è degenerata in brevi momenti di contatto fisico, prontamente sedati dall’intervento delle autorità.
Le dichiarazioni successive, provenienti dalle due fazioni, hanno accentuato il quadro di una polarizzazione ideologica sempre più marcata.
I rappresentanti del Fuan hanno denunciato l’azione dei collettivi studenteschi come un attacco diretto agli studenti e un’espressione di un “antifascismo militante” utilizzato per ostacolare l’accesso a opportunità concrete come quella offerta da Piemove.
Hanno inoltre sottolineato come Askatasuna, e i gruppi ad esso collegati, rappresentino una minoranza rumorosa, in contrasto con il solido consenso elettorale che il Fuan ha ottenuto nelle ultime elezioni universitarie, superando anche le liste più consolidate della sinistra accademica.
Questo episodio, al di là della mera contrapposizione tra due gruppi politici, solleva interrogativi più ampi sulla libertà di espressione e il diritto all’informazione all’interno del contesto universitario.
Le dinamiche di potere all’interno del campus, le tensioni ideologiche che permeano il mondo accademico e la crescente difficoltà di dialogare in maniera costruttiva tra posizioni politiche divergenti appaiono evidenti.
L’iniziativa Piemove, inizialmente concepita come un beneficio concreto per gli studenti, si è trasformata in un simbolo di queste divisioni, mettendo in luce la fragilità del dibattito pubblico e la difficoltà di costruire un’esperienza universitaria condivisa e inclusiva.
La questione della legittimità e del ruolo dei centri sociali all’interno del campus, spesso operanti al di fuori dei canali istituzionali, emerge, inoltre, come elemento chiave per comprendere le dinamiche di questa contrapposizione.





