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sabato 8 Novembre 2025

Torino al sesto posto per denunce: focus sulla criminalità in Piemonte.

Torino si posiziona, nel panorama criminale nazionale, come una città che destata particolare attenzione, occupando il sesto posto in Italia per numero di denunce di reato, secondo i dati forniti dalla banca dati interforze del Ministero dell’Interno.
Questa posizione, sebbene non isolata, riflette una dinamica complessa che coinvolge una serie di fattori socio-economici e urbanistici peculiari.
A precedere Torino, nell’ordine di incidenza criminale, si collocano Milano, Firenze, Roma, Bologna e Rimini, città che, pur con caratteristiche diverse, condividono spesso un elevato grado di densità abitativa e una significativa presenza di flussi migratori.

Nel 2024, Torino ha registrato un totale di 128.666 denunce, corrispondenti a 5.827,6 reati ogni 100.000 abitanti, con un incremento del 2,72% rispetto all’anno precedente.

Un’analisi più approfondita delle tipologie di reato rivela che la città si distingue negativamente per i danneggiamenti, occupando il primo posto a livello nazionale con un tasso di 1.266,5 ogni 100.000 abitanti.

Si segnalano inoltre livelli significativi di truffe e frodi informatiche (secondo posto nazionale) e furti con strappo (terzo posto), indicando una vulnerabilità specifica in queste aree.

Questi dati suggeriscono la necessità di interventi mirati, non solo in termini di forze dell’ordine, ma anche di sensibilizzazione e prevenzione, con particolare attenzione alla protezione dei cittadini più vulnerabili e alla lotta alla criminalità informatica.

Il quadro regionale, che vede il Piemonte con realtà molto differenziate, offre spunti di riflessione sulla disomogeneità territoriale e sulle diverse sensibilità sociali.

Alessandria e Novara presentano valori simili, attestandosi rispettivamente al 36° e 37° posto, con lievi variazioni rispetto all’anno precedente.
Biella e Asti occupano posizioni più arretrate, sebbene con tassi di crescita deludenti.

Vercelli, pur collocandosi nell’ordine centrale della classifica, emerge per la preoccupante incidenza dei reati legati alla prostituzione e allo sfruttamento minorile, un problema che richiede un’attenzione immediata e un approccio multidisciplinare.
La provincia del Verbano-Cusio Ossola, infine, si posiziona verso la parte inferiore della classifica, ma non può essere considerata immune alle problematiche legate alla criminalità.
La provincia di Cuneo, ultima in classifica con un tasso di 2.464,1 reati ogni 100.000 abitanti, indica tuttavia un aumento dell’1,42% rispetto al 2023, suggerendo che anche le aree apparentemente più tranquille non sono esenti da dinamiche criminali.

In sintesi, l’analisi dei dati relativi alla criminalità in Piemonte e in particolare a Torino evidenzia la necessità di un approccio strategico che tenga conto delle specificità territoriali, delle tipologie di reato più diffuse e dei fattori sociali ed economici che ne influenzano l’andamento.

Un sistema di prevenzione efficace deve integrare azioni di contrasto alla criminalità organizzata, potenziamento delle forze dell’ordine, promozione della legalità e sostegno alle fasce più vulnerabili della popolazione, al fine di garantire un ambiente sicuro e vivibile per tutti i cittadini.

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