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lunedì 17 Novembre 2025

Torino, qualità della vita in lieve calo: analisi dei punti critici.

La provincia di Torino, nel 2025, si posiziona al ventiseiesimo posto in una classifica nazionale che ne valuta la qualità della vita su 107 aree geografiche, un dato che, pur segnalando un lieve declino rispetto al ventiquattresimo posto del 2024, la mantiene comunque in una fascia di aree che presentano condizioni di vivibilità considerate buone.
L’indagine, condotta da ItaliaOggi e Ital Communications con il supporto dell’Università Sapienza di Roma, giunta alla ventisettesima edizione, offre un quadro articolato che va al di là di un semplice posizionamento numerico, svelandone punti di forza e aree di criticità.
Un elemento particolarmente positivo è il posizionamento nell’ambito dell’ambiente, dove il Torinese si distingue con un ottavo posto, guadagnando ben quattro posizioni rispetto all’anno precedente.

Questo risultato riflette un impegno crescente verso la sostenibilità e la tutela del patrimonio naturale.
Un significativo miglioramento si registra anche nel settore istruzione e formazione, con un avanzamento dal trentatreesimo al ventunesimo posto, indice di politiche educative più efficaci e di un capitale umano in crescita.

Nonostante ciò, l’andamento del reddito e della ricchezza rappresenta un segnale di allarme, con un calo significativo dal settimo al venticinquesimo posto.
Questa flessione, che evidenzia disuguaglianze economiche o una diminuzione della capacità di generazione di ricchezza, richiede un’analisi approfondita e l’implementazione di misure di sostegno mirate.

Il turismo, stabile al quarantesimo posto, non sembra aver beneficiato appieno delle potenzialità del territorio, mentre un piccolo passo avanti si registra nell’ambito degli affari e del lavoro, con un quarantaquattresimo posto.
Il sistema sanitario, un pilastro fondamentale per la qualità della vita, mostra un peggioramento, posizionandosi al cinquantesimo posto, un dato che segnala possibili criticità nell’accesso alle cure e nell’efficienza dei servizi.
Analogamente, la dimensione demografica, al cinquantesimo posto, riflette una possibile perdita di attrattività o una minore capacità di accogliere nuovi residenti.
Il quadro si fa più complesso se si considera la sicurezza sociale, con un posizionamento al sessantasettimo posto, e soprattutto per quanto riguarda i reati e la sicurezza, dove la provincia si colloca al novottesimo posto.

Questi dati, sebbene mostrino un lieve miglioramento rispetto al 2024, denotano una sfida pressante che richiede interventi mirati e un rafforzamento delle misure di prevenzione e contrasto alla criminalità.

La percezione di insicurezza, amplificata da questi risultati, può avere un impatto negativo sulla qualità della vita percepita dai cittadini.
Nel contesto delle province piemontesi analizzate, Cuneo, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Vercelli, Asti e Alessandria presentano dinamiche differenti, con un posizionamento che, in generale, si attesta su livelli accettabili o discreti.

La situazione complessiva suggerisce che, pur mantenendo un posizionamento dignitoso, la provincia di Torino deve affrontare con urgenza alcune criticità, in particolare quelle legate al reddito, alla sicurezza e alla percezione di insicurezza, per riconfermare e migliorare la sua qualità della vita e garantire un futuro prospero per i suoi cittadini.
Un’analisi più dettagliata delle variabili che compongono l’indagine è necessaria per delineare strategie mirate e promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo.

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